L’obesità adolescenziale maschile è in aumento: allarme per il cuore dei giovani
L’obesità adolescenziale maschile in Italia è in aumento, con un preoccupante impatto sulla salute cardiovascolare già in giovane età. A lanciare l’allarme è la Fondazione Foresta ETS, che con il suo “Progetto Scuola” ha monitorato quasi 6.000 studenti delle scuole superiori, rivelando che quasi un ragazzo su cinque è obeso, contro il 12% delle coetanee.
Secondo l’Istituto Superiore di Sanità, oltre il 22% degli adolescenti italiani ha un eccesso ponderale. Nei maschi di 17 anni, la percentuale sale al 24%, con un 3,9% classificato come obeso. Un fenomeno più diffuso al Sud, dove Campania e Puglia toccano tassi superiori al 25%, contro meno del 15% in alcune regioni del Nord.
Non è solo un problema estetico: conseguenze anche su fertilità e sessualità
“L’obesità in adolescenza non è solo un problema estetico o momentaneo”, avverte il prof. Carlo Foresta, andrologo e promotore del Progetto Scuola. “Comporta conseguenze dirette sul metabolismo, sulla fertilità, sulla sessualità, e rappresenta un predittore importante di rischio cardiovascolare”.
Dai dati del progetto emerge che il 20% degli adolescenti obesi presenta disfunzioni sessuali già a 18 anni, contro meno del 10% dei coetanei normopeso. Inoltre, si osservano ipertensione, iperglicemia e ipercolesterolemia – segnali precoci di rischio cardiovascolare.
Vitamina D bassa e rischio cardiometabolico: i risultati dello studio italiano
Uno studio condotto dalla Fondazione Foresta ETS, in collaborazione con il prof. Andrea Di Nisio dell’Università Pegaso, ha analizzato oltre 100 ragazzi tra gli 11 e i 14 anni. I risultati, pubblicati su Endocrine, mostrano che quasi la metà dei ragazzi era in sovrappeso o obesa, con una carenza di vitamina D nel 92% dei ragazzi obesi e nel 76% dei normopeso.
Livelli bassi di vitamina D (inferiori a 30 ng/ml) sono risultati associati a un aumento del 31% del rischio cardiovascolare in tutta la popolazione giovanile studiata, e del 41% nei soggetti obesi. Nei casi più gravi (sotto i 20 ng/ml), il rischio raddoppia.
“Questo studio dimostra che l’obesità adolescenziale espone i ragazzi, già in tenera età, a fattori di rischio cardiometabolico, che se non corretti nell’adulto possono svilupparsi precocemente in patologie cardiovascolari severe”, ha concluso il prof. Foresta. “per non parlare del rischio di ipogonadismo ed infertilità, confermato già da diversi studi […]”.
Lecce ospita il convegno sull’obesità e i disturbi correlati
I risultati dello studio saranno presentati il 9 e 10 maggio 2025 a Lecce, durante il XVIII convegno “Obesità, osteoporosi, infertilità: un complesso sindromico dilagante”. L’evento, presso il Mercure Hotel President, approfondirà le interconnessioni tra obesità, salute riproduttiva e fragilità ossea, condizioni spesso presenti insieme nei giovani maschi infertili.
Secondo i dati discussi, quasi il 50% dei giovani infertili è obeso, ipogonadico e ha una ridotta densità ossea, fattori che predispongono anche all’osteoporosi.
Urge prevenzione precoce per la salute futura dei ragazzi
Alla luce dei dati emersi, diventa cruciale potenziare la prevenzione dell’obesità adolescenziale maschile. Screening nelle scuole, educazione alimentare e promozione dell’attività fisica dovrebbero diventare parte di una strategia nazionale.
La Fondazione Foresta ETS continua a sollecitare l’adozione di politiche sanitarie specifiche per contrastare un fenomeno in crescita, le cui conseguenze si proiettano ben oltre l’età adolescenziale.