Secondo l’ultima indagine dell’Osservatorio Sanità di UniSalute, cresce la preoccupazione tra i cittadini di Padova riguardo lo stato del Servizio Sanitario Nazionale (SSN). La rilevazione mostra come quasi un padovano su due (48%) consideri il sistema pubblico non più in grado di rispondere adeguatamente alle proprie esigenze di salute. Un dato che evidenzia un leggero aumento rispetto al 2023, quando il 46% si era espresso in maniera simile.
Fiducia nella sanità pubblica: un pilastro ancora solido
Nonostante le difficoltà, la fiducia nel SSN rimane forte: il 55% dei padovani dichiara di avere ancora fiducia nella sanità pubblica, e quasi la metà degli intervistati (48%) continua a ritenerla una delle migliori al mondo. Questo dimostra un riconoscimento della centralità del sistema sanitario nazionale, nonostante i problemi percepiti. Inoltre, il 23% degli intervistati nota un maggior utilizzo dei servizi di telemedicina e teleconsulto rispetto al periodo pre-pandemia, e ben il 56% dei cittadini auspica un maggiore impiego della tecnologia per il miglioramento dell’assistenza a distanza.
Tempi d’attesa e carenza del personale sono i nodi cruciali
Il problema più sentito dai padovani riguarda i tempi di attesa: l’85% degli intervistati li considera troppo lunghi, un dato che riflette un peggioramento rispetto agli ultimi cinque anni. La riduzione delle liste d’attesa è una priorità per l’84% dei cittadini, così come l’aumento delle disponibilità di date e orari per le prestazioni sanitarie (53%).
Alla radice di questi disagi, emerge anche la questione della carenza di personale sanitario. Quattro padovani su cinque (80%) ritengono che il numero di medici e infermieri in forza al SSN sia insufficiente rispetto alle esigenze della popolazione. Una situazione che costringe spesso i professionisti a sostenere carichi di lavoro estremamente pesanti, compromettendo la qualità dell’assistenza.
L’indagine dell’Osservatorio Sanità di UniSalute evidenzia un quadro preoccupante ma non del tutto privo di speranza. I padovani riconoscono i punti di forza del sistema sanitario, ma al contempo richiedono interventi mirati per ridurre i tempi di attesa e aumentare il personale, così da garantire servizi più efficienti e tempestivi.