Retinopatia diabetica: dall’intestino arrivano nuove speranze di cura per una delle prime cause di cecità

Si stima siano circa un milione le persone che in Italia soffrono di retinopatia diabetica, una grave complicanza del diabete e una delle prime cause di cecità. 

Una recente ricerca dell’Università dell’Alabama, pubblicata sulla rivista scientifica “Circulation Research”, punta il dito contro il nostro intestino, colpevole di eccessiva permeabilità. Non solo, i risultati emersi sembrano porre le basi per una terapia in grado di prevenire, o addirittura invertire, i danni agli occhi.

Nonostante la “leaky gut syndrome” – ovvero la “sindrome della permeabilità intestinale” – sia una condizione tuttora parecchio dibattuta (alcuni medici la considerano una “moda” per vendere più integratori), molte sono le pubblicazioni scientifiche che hanno supportato, con chiare evidenze, il ruolo di un’alterata permeabilità dell’intestino nell’origine di molte condizioni patologiche. È il caso di quanto scoperto dal gruppo di ricerca guidato dalla dottoressa Maria Grant, docente nel Dipartimento di Oftalmologia e Scienze Visive dell’Università dell’Alabama a Birmingham.

Per riuscire a comprendere appieno i risultati dello studio della Grant è però necessaria una breve premessa.

Che cos’è la permeabilità intestinale e perché può essere implicata nella retinopatia diabetica

L’intestino è l’organo più esteso del nostro organismo con i suoi quasi sette metri di lunghezza. Viene anche considerato il nostro “secondo cervello” perché pare in grado di reagire a ogni tipo di sensazione, stato d’animo ed emozione. Di certo, l’intestino è fondamentale per l’assimilazione dei nutrienti che provengono dal cibo e per il suo ruolo di barriera tra tossine, contaminanti, patogeni e il nostro sangue.

Eccessi alimentari, abuso di zuccheri e cereali raffinati, stress e disbiosi intestinale sono tutte cause d’infiammazione cronica capaci di “danneggiare” la funzione “barriera” dell’intestino. Si parla di permeabilità intestinale proprio perché l’infiammazione porta ad “allargare le maglie” dell’intestino: tossine e patogeni possono così più facilmente raggiungere il circolo ematico.

Retinopatia diabetica: i fattori di rischio

Tornando alla retinopatia diabetica, è noto da tempo che il diabete di tipo 1 va a modificare gli equilibri di un sistema ormonale (noto come sistema renina-angiotensina o SRA) che regola la pressione sanguigna. Un elemento chiave di questo sistema è l’ACE2, un enzima che si occupa, semplificando, di abbassare la pressione sanguigna, elemento chiave nella retinopatia. La perdita di ACE2 è dunque un fattore di rischio per lo sviluppo di retinopatia diabetica in soggetti diabetici e, inoltre, la mancanza di ACE2 a livello intestinale, aumenta la permeabilità e l’infiammazione sistemica.

“L’importanza del nostro studio – dichiara la dott.ssa Grant – è che abbiamo dimostrato come la disregolazione del SRA intestinale porti alla traslocazione di antigeni microbici intestinali nel plasma. Questi peptidi batterici attivano l’endotelio attraverso i recettori toll-like, creando un endotelio infiammatorio che è stato fortemente implicato nella patogenesi delle malattie vascolari, compresa la retinopatia diabetica”.

In sostanza, i ricercatori, sotto la guida della dott.ssa Grant, hanno scoperto, anzitutto, che i pazienti affetti da retinopatia diabetica presentavano un SRA sregolato e gravi difetti di permeabilità intestinale, i quali attivavano una forte risposta immunitaria. Inoltre, condizioni di retinopatia più gravi erano associati a livelli più alti di permeabilità intestinale.

Successivamente, in questo caso con sperimentazione su topi, è stato somministrato, all’esordio del diabete, un fermento lattico (Lactobacillus paracasei) modificato in grado di aumentare la produzione di ACE2.
Questo trattamento, non solo ha ridotto la permeabilità intestinale e l’infiammazione, ma soprattutto ha limitato ed invertito la progressione della retinopatia diabetica. Inoltre, ha ridotto gli elevati livelli di zucchero nel sangue, noti come iperglicemia.
I risultati si sono mantenuti anche a distanza di sei mesi dalla sospensione del trattamento con il fermento lattico.

Questo studio, da un lato conferma la sempre maggiore importanza che sembra rivestire l’intestino per il nostro sistema immunitario e per la patogenesi di molte malattie, dall’altro, pone le basi per una terapia, piuttosto semplice, in grado non solo di prevenire ma addirittura di far regredire i danni causati dalla retinopatia diabetica, una delle prime cause di cecità.

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