Ottobre, il fiocco rosa per la prevenzione del tumore al seno

La parola chiave per il mese di ottobre è prevenzione: in tutta Italia le istituzioni e le associazioni lavorano in sinergia per promuovere una corretta informazione sull’importante tematica del tumore al seno, la più frequente neoplasia nel sesso femminile.

Nell’ultimo anno sono state circa 60.000 le nuove diagnosi, e le donne colpite appartengono a tutte le fasce d’età. 

Secondo il Ministero della Salute un tumore maligno ogni 3 è un tumore mammario e secondo i dati ISTAT 2018, il carcinoma mammario ha rappresentato la prima causa di morte per tumore nelle donne.

Tuttavia, dalla fine degli anni 90 la mortalità dovuta al tumore mammario è il costante calo, con aspettativa di vita nettamente superiore e guaribilità che si attesta oggi a circa l’85% dei casi. Ciò si deve principalmente ai programmi di diagnosi precoce, unitamente al progresso tecnologico e terapeutico che, da un lato, consentono l’individuazione di anomalie in maniera sempre più precisa, dall’altro l’adozione di terapie più avanzate e con migliori esiti.

Ma quando parliamo di prevenzione, cosa e come la intendiamo?

Prevenzione primaria e secondaria: cosa significa?

Quando si parla di prevenzione primaria si intende l’insieme delle pratiche volte all’adozione di uno stile di vita sano e che modifichi quei comportamenti valutati come fattori di rischio: sensibile riduzione dell’uso di alcolici e stop al fumo, pratica sportiva regolare e costante, controllo del peso anche attraverso una dieta equilibrata.

La prevenzione secondaria è invece legata alla diagnosi precoce attraverso gli esami.

Il primo di questi è l’autopalpazione della mammella, che eseguito regolarmente aiuta la donna a familiarizzare con il proprio corpo e a riconoscerne i cambiamenti e la presenza di anomalie nel corso del tempo. A questo si aggiunge la visita senologica, l’ecografia mammaria, la mammografia, la tomografia mammaria 3d.

Lo screening mammografico: l’importanza delle visite regolari per la prevenzione del tumore al seno

Lo screening mammografico è parte di un programma nazionale di prevenzione che prevede, per le donne tra i 50 e i 69 anni, una mammografia a cadenza biennale, gratuita. La mammografia è un esame radiologico della mammella e consente di identificare per tempo quei noduli e le lesioni che non si riescono a percepire al tatto. In alcune regioni si sta sperimentando una forma di screening allargata a una fascia d’età più ampia, cioè tra i 45 e i 74 anni.

I dati dicono che l’adozione del programma di screening mammografico abbia ridotto del 56% la mortalità del tumore al seno.

Ma nella fascia d’età più giovane, come si deve comportare la donna che vuole fare prevenzione?

Donne under 50: come fare prevenzione per il tumore al seno?

Generalmente è buona prassi cominciare ad adottare sistemi di prevenzione già all’età di vent’anni. Prendere contatto con uno specialista senologo è sicuramente il primo passo, e con esso stabilire un programma di controllo a cadenza regolare. 

Come dicevamo, anche l’autopalpazione è una tecnica importante di prevenzione secondaria, alla quale si può associare l’ecografia mammaria, in particolare per le donne tra i 30 e i 40 anni, sempre da concordare con lo specialista senologo anche in base alla tipologia del seno e alla storia familiare della paziente.

Esiste poi la Risonanza Magnetica Mammaria, che viene utilizzata nelle giovani donne con seno denso e/o familiarità.

Infine, la mammografia nelle donne tra i 40 e i 50 anni può rivelarsi uno strumento prezioso, poiché per esse una diagnosi precoce di questo tipo può ridurre la mortalità del 20%.

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