Uno studio condotto dall’Istituto Europeo di Oncologia (IEO) e pubblicato su Annals of Oncology dimostra che la biopsia liquida può rivoluzionare il trattamento del tumore del colon-retto avanzato. Attraverso un semplice prelievo di sangue, è ora possibile eseguire una “profilazione molecolare estesa” che analizza oltre 300 geni, rispetto ai pochi geni esaminati con la biopsia tradizionale. Questa innovazione apre le porte a terapie personalizzate, migliorando significativamente la precisione e l’efficacia del trattamento.
La rivoluzione della biopsia liquida nel tumore del colon-retto
Lo studio CAPRI-2, condotto da giovani ricercatori della Divisione Tumori Gastrointestinali e Neuroendocrini dell’IEO in collaborazione con il Gruppo Oncologico dell’Italia Meridionale (GOIM), ha coinvolto 205 pazienti affetti da tumore colorettale metastatico. Grazie alla biopsia liquida, è stato possibile identificare numerose alterazioni molecolari “actionable”, ovvero bersagli terapeutici per farmaci mirati. Questo approccio ha dimostrato come la biopsia liquida non solo sia equivalente alla biopsia tissutale, ma in alcuni casi anche superiore, poiché cattura meglio l’eterogeneità del tumore.
Biopsia liquida nel tumore al colon: la parola agli esperti
Davide Ciardiello, oncologo e primo autore dello studio, sottolinea l’importanza di questa scoperta:
“Si tratta di un passo avanti importante nell’applicazione dell’oncologia di precisione. Ad oggi uno degli ostacoli più difficili nei trattamenti in questa popolazione di pazienti, è rappresentato dall’esistenza o dallo sviluppo di meccanismi di resistenza ai farmaci.
Quando sono presenti questi meccanismi, come in una partita a scacchi noi ricercatori dobbiamo trovare una mossa per cui il tumore non possa trovare una contromossa. Per questo motivo, la possibilità di conoscere tramite un semplice prelievo di sangue e la biopsia liquida l’identikit molecolare del tumore prima, durante e dopo la terapia può consentirci di offrire a ciascun paziente una terapia personalizzata”
Nicola Fazio, coautore dello studio e direttore della Divisione di Oncologia Medica Gastrointestinale dell’IEO, aggiunge:
“Nell’era della medicina di precisione un’ampia caratterizzazione del profilo molecolare del tumore è la chiave di volta per passare da una terapia adatta per tutti a un trattamento su misura per ogni paziente. La biopsia liquida rappresenta uno strumento fondamentale in questa evoluzione”.
Un nuovo approccio terapeutico per il tumore del colon
Lo studio ha dimostrato che, in pazienti definiti “RAS/BRAF non mutati”, la biopsia liquida ha permesso di rilevare un “universo” di alterazioni genetiche rilevanti. Questo consente di adattare le terapie, superando la resistenza che i tumori sviluppano spesso durante il trattamento. La biopsia liquida offre quindi un vantaggio cruciale, permettendo una maggiore flessibilità nelle scelte terapeutiche e migliorando i risultati per i pazienti con tumore del colon-retto avanzato.
Un futuro di terapie personalizzate
La biopsia liquida rappresenta una svolta nell’oncologia di precisione. I risultati dello studio CAPRI-2 sono promettenti e indicano che questa tecnica potrebbe diventare un punto di riferimento nel trattamento del tumore colorettale metastatico. Anche grazie alla collaborazione tra istituti come l’IEO e il GOIM, il futuro della medicina personalizzata appare sempre più vicino, con l’obiettivo di garantire a ogni paziente la migliore terapia possibile.