In risposta al caldo estremo che sta colpendo l’Italia, la Regione Veneto ha adottato una misura urgente per proteggere i lavoratori esposti al sole. Dal 3 luglio al 31 agosto, nelle aree con rischio “ALTO” rilevato dal portale Worklimate, sarà vietato lavorare all’aperto tra le 12:30 e le 16:00. Lo prevede l’ordinanza regionale n. 34 firmata dal presidente Luca Zaia, che coinvolge settori come edilizia, agricoltura e cave.
“Prevenire prima di tutto”: stop al lavoro sotto il sole
“Oggi ho firmato un’ordinanza importante, che introduce misure urgenti e concrete per proteggere la salute di chi lavora sotto il sole”, ha dichiarato il presidente Zaia. “Si tratta di una misura necessaria, per tutelare i lavoratori esposti al sole […] nelle aree del Veneto in cui […] viene rilevato un livello di rischio ‘ALTO’”, ha aggiunto.
Il provvedimento non impone divieti generalizzati, ma solo in caso di pericolo reale, per evitare colpi di calore, affaticamenti gravi e altri rischi per la salute. “La tutela della salute viene prima di tutto”, ha sottolineato Zaia.
Lavoro all’aperto e caldo estremo: ecco cosa prevede l’ordinanza
L’ordinanza recepisce le Linee guida della Conferenza delle Regioni per la protezione dal calore e si applica solo dove le misure aziendali già attive non bastano a garantire la sicurezza. Gli accordi aziendali più protettivi resteranno validi.
Le limitazioni si estendono anche ad alcuni ambienti chiusi non climatizzati, se influenzati dal calore esterno. Escluse solo le attività urgenti di pubblica utilità e protezione civile, che dovranno comunque essere valutate secondo il D.Lgs. 81/2008.
Dialogo con sindacati e appello alla solidarietà
Zaia ha evidenziato come l’ordinanza sia frutto di un lavoro condiviso con le parti sociali:
“Questo provvedimento non è stato scritto in solitudine né chiuso in un ufficio. È il frutto di un confronto concreto con le organizzazioni sindacali e datoriali”.
Un appello finale è stato rivolto anche ai cittadini:
“Il caldo colpisce anche chi non lavora: penso agli anziani soli, alle persone più fragili […]. Diamo una mano a chi ci sta vicino, […] non lasciamo nessuno solo. Anche un piccolo gesto può salvare una vita”.