Due interventi al Policlinico Abano hanno acceso i riflettori sull’importanza della chirurgia senologica anche per pazienti over 80. Una 96enne è stata sottoposta con successo a un’asportazione tumorale in anestesia locale, mentre una 80enne ha ricevuto una mastectomia con ricostruzione protesica. Entrambi i casi dimostrano come, per pazienti in condizioni di salute compatibili (“fit”), la chirurgia rappresenti ancora il trattamento di prima scelta.
Interventi chirurgici: dettagli e innovazione
La paziente di 96 anni ha subito un’ampia escissione del tumore eseguita in anestesia locale con sedazione, consentendo un rapido recupero senza complicanze. Per la 80enne, la mastectomia con linfadenectomia ascellare è stata associata a una ricostruzione protesica in micropoliuretano, scelta che soddisfaceva una richiesta specifica della paziente. Entrambe sono state dimesse rapidamente e non hanno riportato problemi a lungo termine.
Linee guida: la chirurgia è prioritaria
Il dottor Luca Caruso, responsabile della Senologia Chirurgica e Ricostruttiva, sottolinea:
“Le linee guida specificano che in donne anziane in condizioni ‘fit’, con tumori positivi per i recettori ormonali, la chirurgia risulta sempre la prima scelta. L’età non deve scoraggiare l’effettuazione di un intervento chirurgico se condotto in condizioni di sicurezza anestesiologica.”
Le terapie alternative, come l’ormonoterapia o la radioterapia palliativa, sono indicate solo per pazienti tecnicamente inoperabili.
Vantaggi della chirurgia per il tumore al seno
La chirurgia senologica offre benefici dimostrati in termini di sopravvivenza e qualità della vita. Circa il 22% dei nuovi casi di tumore mammario colpisce donne sopra i 70 anni, e la ricostruzione mammaria, quando possibile, contribuisce a un miglior recupero psico-fisico.
Un approccio multidisciplinare
Ogni caso oncologico è gestito da un Tumor Board che include oncologi, chirurghi senologi e plastici, radiologi, anatomopatologi e psico-oncologi, tra altri specialisti. Questa sinergia garantisce percorsi personalizzati e sicuri per ogni paziente.
L’anestesia nei pazienti anziani
Il dottor Giorgio Davià, responsabile dell’Unità di Anestesia e Terapia Intensiva, evidenzia l’efficacia dei blocchi anestesiologici locoregionali, ovvero non in anestesia totale:
“Questo approccio riduce nausea, vomito e dolore postoperatorio, e consente alle pazienti di essere vigili già al termine dell’intervento.”
Follow-up e continuità delle cure
Entrambe le pazienti saranno seguite da un team multidisciplinare per il monitoraggio post-chirurgico, con il supporto di radiologi e senologi per garantire una gestione ottimale delle loro condizioni.