ICAR 2025 HIV: a Padova strategie contro diagnosi tardive e nuove infezioni

Lotta all’HIV: servono test e terapie per fermare l’epidemia sommersa

A Padova si accende nuovamente il confronto scientifico e sociale sull’infezione da HIV: dal 21 al 23 maggio si tiene ICAR 2025, la XVII edizione dell’Italian Conference on AIDS and Antiviral Research, con la partecipazione di oltre 1.200 esperti, giovani ricercatori, infermieri, operatori sociali e rappresentanti della Community. L’obiettivo è chiaro: affrontare con decisione il problema delle diagnosi tardive e raggiungere le circa 9.000 persone con HIV non ancora consapevoli della propria condizione.

Secondo i dati COA dell’Istituto Superiore di Sanità, il 60% delle diagnosi di HIV avviene in fase tardiva, cioè con un numero di linfociti CD4 inferiore a 350 cell/μL. Questo ritardo limita le possibilità di trattamento efficace e aumenta il rischio di trasmissione. Inoltre, si stima che 25.000 persone in Italia convivano con un’infezione attiva, molte delle quali faticano a seguire una terapia regolare.

“Mai come oggi è chiaro cosa si debba fare – sottolinea Paolo Meli, copresidente ICAR 2025 – Anzitutto, bisogna facilitare l’accesso ai test per far emergere il sommerso, quindi rivedere le regole di ingaggio favorendo, per esempio, l’approccio opt-out, che aiuta a normalizzare il test HIV, rendendolo meno stigmatizzante”.

U=U e test in piazza: prevenzione e consapevolezza al centro

ICAR 2025 vuole anche promuovere il concetto di U=U (Undetectable = Untransmittable), cioè che una persona con HIV in terapia efficace, con viremia non rilevabile, non può trasmettere il virus. Questo messaggio è centrale nella nuova strategia di prevenzione che punta sull’aderenza terapeutica, l’educazione sanitaria e l’accesso facilitato ai test.

Durante l’evento, saranno effettuati test gratuiti, anonimi e affidabili per HIV, Epatite B e C e Sifilide presso il Lungargine del Piovego:

  • Martedì 21 maggio: dalle 18:30 alle 24:00
  • Mercoledì 22 e giovedì 23 maggio: dalle 18:30 alle 23:00

Focus giovani e premi alla ricerca: ICAR è anche formazione

L’evento ospita 335 abstract accettati e 63 sessioni scientifiche, con una forte partecipazione di giovani ricercatori. Saranno assegnati:

  • Scientific Committee Awards per i migliori abstract,
  • Premi TRIS (Top Researchers ICAR-SIMIT) per i migliori articoli scientifici del 2024.

Grande spazio anche alla sensibilizzazione dei giovani attraverso RaccontART, il contest artistico che ha coinvolto 221 studenti di 15 istituti superiori in 5 regioni italiane, con la presentazione di 169 opere dedicate al tema dell’HIV.

Veneto: +9% dei contagi, ma anche nuove risposte

Secondo il bollettino del COA, il Veneto ha registrato un aumento del 9% dei contagi nel 2023 (163 casi contro i 150 del 2022), in linea con la media nazionale del 10%. Per affrontare questa crescita, ICAR rilancia l’urgenza di:

  • Ampliare l’accesso ai test
  • Sostenere l’aderenza alla terapia
  • Diffondere strumenti di prevenzione come la PrEP (profilassi pre-esposizione)
  • Contrastare stigma e barriere di accesso, soprattutto tra migranti e persone in condizioni di fragilità sociale

Le istituzioni si muovono: piano nazionale e fondi per la prevenzione

Importanti segnali arrivano anche dalle istituzioni. Il nuovo Piano Nazionale d’Azione contro HIV, epatiti virali e IST (PNA HIV-EP-IST) è all’esame della Conferenza Stato-Regioni. Una volta approvato, permetterà di:

  • Migliorare l’accesso ai test
  • Potenziare la formazione del personale sanitario
  • Rafforzare il ruolo del terzo settore
  • Promuovere la prevenzione nelle scuole

Nel frattempo, la legge di bilancio 2025 ha stanziato 5 milioni di euro per interventi di prevenzione contro HIV, HPV e altre IST. Inoltre, la proposta di legge dell’on. Mauro D’Attis, in Commissione Affari Sociali, prevede di abbassare a 14 anni l’età per accedere al test HIV senza consenso genitoriale, promuovere la cultura della prevenzione e riconoscere ufficialmente il ruolo delle associazioni.

“I provvedimenti in atto recepiscono gli aspetti più urgenti – commenta Paolo Meli – Tuttavia, in questa fase bisogna trasformare questi principi in strategie efficaci. Finora è stato fatto un ottimo lavoro, grazie alla collaborazione tra clinici e associazioni, ma è necessario svilupparlo e garantire adeguate risorse”.

HIV oggi: nuove sfide tra cronicità, comorbidità e invecchiamento

Grazie all’efficacia delle terapie antiretrovirali, le persone con HIV vivono sempre più a lungo, ma questo comporta nuove sfide:

  • Invecchiamento della popolazione HIV positiva
  • Aumento delle comorbidità e interazioni farmacologiche
  • Necessità di modelli di cura personalizzati e sostenibili nel tempo

“Le sfide poste dall’HIV si stanno rinnovando – aggiunge Meli – L’efficacia della terapia porta a riflettere sull’invecchiamento delle persone con l’infezione. Aumentano le comorbosità e le possibili interazioni farmacologiche”.

ICAR 2025 si conferma quindi un crocevia fondamentale per il futuro della lotta all’HIV in Italia, dove clinici, istituzioni e cittadini sono chiamati a un’azione sinergica e tempestiva.

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