L’area chirurgica dell’Azienda Ospedale Università Padova si arricchisce di due nuove sale operatorie ibride. Inaugurate nei giorni scorsi, alla presenza del Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, le nuove sale operatorie ibride ad alta integrazione, sono il frutto di progetto che ha preso il via nel 2018 con un investimento di quasi 12 milioni di euro.
Come è strutturata l’area chirurgica con le nuove sale operatorie ibride a Padova
Così come è stata configurata, l’area chirurgica di Padova, è la prima in Italia e una delle prime in Europa e nel mondo, ad adottare un sistema che prevede l’integrazione di due angiografi ed una TAC a servizio delle due sale operatorie, oltre ad alle altre apparecchiature a corredo, come sistemi di anestesia, stazioni di monitoraggio, ventilatori, ecografi.
La realizzazione permette di intervenire in modalità mini-invasiva sfruttando il sistema di diagnostica integrata di angiografo e TAC, garantendo nel corso della stessa sessione operatoria l’eventuale conversione della procedura chirurgica da mini-invasiva ad open senza necessità di trasferire il paziente in altre sale operatorie.
Informazioni, dati e consulti il tempo reale con le sale operatorie ibride
Nelle sale il sistema permette di avere a disposizione i parametri registrati da ogni apparecchiatura e i dati pre-intervento del paziente, di trasmettere le informazioni in ogni monitor con un sistema touch screen, di registrare la seduta operatorie a fini scientifici e/o didattici con la possibilità di effettuare videoconferenze e consulti in tempo reale.
Il progetto ha dovuto superare grandi difficoltà logistiche: una sfida sia dal punto di vista realizzativo che dal punto di vista della tecnologia. Il risultato finale è un ambiente d’avanguardia che possiede un elevato grado di integrazione tecnologica e clinica che permette agli operatori di affrontare i casi più complessi con maggiori garanzie in modo tale da poter eseguire procedure innovative mininvasive in sicurezza con maggiore efficacia clinica e minor impatto sul paziente, in termini di riduzione delle complicanze e dei tempi di recupero post operatorio.