Due adulti su tre non raggiungono le otto ore di sonno filate. Un recente studio parla per il nostro Paese di circa 30 milioni di persone che riposano in maniera insoddisfacente e ogni notte affrontano il cuscino come un ring, combattendo una faticosa battaglia per strappare qualche ora di sonno di qualità.
I due disturbi più frequenti sono l’insonnia, intesa come fatica ad addormentarsi o sonno caratterizzato da risvegli frequenti, e i disturbi respiratori nel sonno. Di fronte ad un fenomeno di tali dimensioni, la risposta di diagnosi e cura è spesso scarsa e inadeguata.
I disturbi del sonno
«Quella del sonno disturbato è una problematica complessa, in cui non solo spesso manca una diagnosi precisa, ma soprattutto una cura. Solo 1 persona su 20 che soffre di disturbi del sonno viene curato per questi disturbi. E spesso non viene curato nella maniera corretta. – spiega Alvise Cappello, Direttore Sanitario di Medical Center di Padova, uno dei pochi centri specializzati nel trattamento dei problemi legati al sonno – Oggi la consapevolezza dei medici sta crescendo ma sono pochissimi i centri capaci di prendere in carico il paziente in maniera completa».
L’assenza prolungata di sonno produce stanchezza, difficoltà di concentrazione e perdita di memoria, spesso si associa a sovrappeso/obesità aggravandoli, perché altera il funzionamento degli ormoni che regolano fame e sazietà, mette a rischio il cuore, favorisce l’ipertensione, indebolisce il sistema immunitario.
Come riconoscere l’insonnia?
«Si parla d’insonnia quando il problema persiste da almeno tre mesi. L’approccio con i “sonniferi” è indicato solo per brevi periodi. Oggi è ormai chiaro che la terapia d’elezione dell’insonnia è la terapia neuro-cognitiva, che insegna al paziente come controllare, gestire e risolvere le differenti problematiche. A questa possono essere associati dei farmaci nuovi che regolano la funzione di alcuni ormoni prodotti dal nostro cervello. Questi farmaci possono essere prescritti solo da specialisti neurologi».
Cosa sono i disturbi respiratori del sonno?
«Le apnee ostruttive del sonno sono il secondo disturbo del sonno più diffuso e richiedono per il loro trattamento l’azione congiunta di diversi specialisti (dallo pneumologo all’otorino al dentista) che debbono lavorare in modo coordinato. Il paziente tipico è il russatore cronico sovrappeso anche se molto spesso le apnee compaiono anche nei magri che non russano. Le apnee dovrebbero essere sempre sospettate in presenza di ipertensione arteriosa, diabete, aritmie cardiache e condizioni di stanchezza cronica ».
Oltre alle eventuali terapie da intraprendere gli esperti invitano sempre il paziente a curare quella che viene definita igiene del sonno.
I suggerimenti del Dottor Cappello
«Il nostro cervello funziona bene se ha un ritmo costante – continua il dottor Cappello – quindi invitiamo i pazienti a attenersi a un programma di sonno ordinato, coricandosi e svegliandosi più o meno sempre alla stessa ora, creando un ambiente rilassante in camera da letto, cercando di tenerla fresca, tranquilla e buia, usando biancheria, materassi e cuscini comodi, valutando l’uso di una macchina per il rumore bianco per aiutare a bloccare eventuali distrazioni. Suggeriamo ai pazienti di praticare attività fisica preferibilmente al mattino, di coricarsi due o tre ore dopo cena, riducendo bevande alcoliche e fumo, oltre ovviamente all’uso dei dispositivi elettronici».
Alvise Cappello
Direttore Sanitario di Medical Center di Padova