La chirurgia estetica, soprattutto quella non invasiva, ha smesso di essere un tabù: basti pensare che, solo su Instagram, gli hashtag # filler e # botox hanno accompagnato ben 3,9 milioni di post ed alimenta quotidianamente la conversazione di numerosi utenti in tutto il mondo.
Una tendenza attiva anche offline dove, complici le evoluzioni di costume e società, si diffonde una maggior tolleranza ed inclusione nei più diversi contesti sociali, oltre che nell’opinione pubblica.
Pare quindi che “il ritocchino” sia stato normalizzato. Tuttavia perché l’esperienza della persona trattata sia “no stress” e porti a un risultato autenticamente in linea con le sue aspettative, ora è importante mettere in luce i pregi delle pratiche estetiche non invasive, modificando anche il modo in cui se ne parla.si parla delle pratiche estetiche non invasive.
Una delle diatribe aperte su cui è utile fare chiarezza, per esempio, è la dicotomia tra filler ialuronici e Botox, ovvero due delle pratiche non chirurgiche tra le più richieste in Italia (si parla del 39,2% rappresentato dai filler a base di ialuronico contro il 40,7% dalle infiltrazioni di tossina botulinica – fonte dati ISAPS). Due trattamenti spesso confusi, altre volte comparati o addirittura accostati l’un l’altro.
Al fine di risolvere i dubbi ma soprattutto di prevenire la disinformazione, abbiamo interpellato il dottor Matteo Stocco – chirurgo plastico e medico estetico di Padova, con il quale abbiamo analizzato le differenze sostanziali e i punti d’incontro tra filler ialuronico e botox, tracciando una panoramica esaustiva sulle rispettive applicazioni.
Che tipo di ruga: statica o dinamica?
Innanzitutto è utile precisare che le rughe che segnano il nostro viso non sono generiche e tutte uguali, anzi. Sapendo con che tipo di ruga abbiamo a che fare è possibile definire il piano di trattamento più efficace per rimuovere, minimizzare o prevenire il segno del tempo. «Le rughe dinamiche hanno origine dai movimenti continui del viso e riguardano la zona del terzo superiore del volto: quelle della fronte, delle sopracciglia e del contorno occhi», precisa Stocco.
Sul nostro volto si leggono abitudini e naturalmente la nostra personalità, tant’è vero che le rughe dinamiche nascono come risposta fisiologica per accentuare un gesto ripetuto o un’espressione frequente. E se di alcune espressioni, possiamo innamorarci facendone un nostro personale marchio di fabbrica, di altre faremmo volentieri a meno.
Le rughe statiche invece, sono l’espressione del naturale invecchiamento della pelle e concause della loro formazione sono l’esposizione solare, il fumo, l’alcol nonché naturalmente i fattori genetici.
Filler e Botox – le differenze… e i punti d’incontro
Anche se l’esecuzione del trattamento è grossomodo la stessa, ossia un’iniezione topica per nulla dolorosa, la differenza sta nella natura della sostanza che viene iniettata.
La tossina botulinica prosegue Stocco “è una tossina naturale che riduce l’attività muscolare del viso”, il filler “dall’inglese to fill, riempie solchi già presenti livellando la superficie”.
Il botulino impedisce che le rughe dinamiche si formino, mentre il filler ialuronico riempie le rughe statiche.
Quando si parla di riempimento, tuttavia, non per forza ci rivolgiamo a un segno del tempo. Il filler di acido ialuronico, per esempio, non è impiegato solo per azione antiage ma anche per una serie di altri interventi, come la ridefinizione dei volumi del viso, delle labbra e del naso. Motivo per cui, specie nell’ultimo periodo, si è notata una crescita significativa delle richieste.
Proprio perché le due pratiche agiscono su due condizioni estetiche e fisiologiche differenti con scopi altrettanto diversi, prevenzione della ruga dinamica per il botox e trattamento riempitivo di ruga statica per filler, “la diatriba -botox vs filler- non ha senso in sé: sarebbe come paragonare apples and oranges, come direbbero gli inglesi” precisa Stocco.
Da qui la nostra provocazione… sarà giunto il momento di far pace?
Durata ed effetti collaterali di Filler e Botox
Non trattandosi di pratiche dall’effetto permanente, entrambi i trattamenti hanno una durata che dipende dalla qualità del prodotto e dalla predisposizione dei tessuti. In genere l’effetto non supera gli 8 mesi e non è inferiore a 4. I trattamenti non hanno effetti collaterali.
Chi ha paura del botox?
«Il botulino vive da anni una demonizzazione che solo adesso si sta attenuando, complici i progressi non solo della medicina estetica in senso stretto, ma anche della sua comunicazione e divulgazione – prosegue il dottor Stocco. Eppure se guardiamo strettamente ai casi di medicina estetica malriuscita, il filler forse fa addirittura più danni. Pensiamo alle esagerazioni volumetriche che in molti casi sono una richiesta in prima persona del/la paziente.
Il botulino non può “stravolgere” un viso perché le modalità con cui interviene sugli equilibri fisionomici sono, per sua natura, diciamo discrete e invisibili “ dice Stocco, che aggiunge “sono convinto che gli osteggiatori del botox, che dichiarano di dover ad ogni costo preferire il filler, si ridurranno nel tempo quando sarà sempre più chiaro a tutti che entrambi i prodotti, filler di acido ialuronico ed iniezioni di tossina botulinica, sono sicuri e efficaci».
Il lavoro sul viso – l’approccio di Matteo Stocco
«Non c’è una tecnica che va bene per tutti, non c’è una soluzione che si può standardizzare per ogni paziente: ogni viso, ogni corpo, ogni persona – conclude il dottor Stocco – va trattata in modo individuale, sulla base delle sue esigenze, della sua storia e della sua aspettativa».
Il consiglio insomma è quello di non partire prevenuti, ma di informarsi e portare con sé le giuste aspettative, lasciando che lo specialista ci indirizzi verso la proposta di trattamento più adatta alle nostre esigenze, in grado di valorizzare la nostra unicità.