Estate, soprattutto per i più piccoli, vuol dire gioco, relax, vacanze. Lo stare all’aria aperta, l’esposizione al sole e al caldo eccezionale di questi giorni può però destare nei genitori qualche timore o dubbio.
Per aiutarli, la SIP, Società Italiana di Pediatria, ha stilato un vademecum con moltissime informazioni utili per vivere l’estate e le vacanze in tranquillità.
Allarme caldo record e malattie da calore
L’estate 2022 ha fatto registrare temperature record in tutta Europa. Un’ondata di calore che può diventare particolarmente pericolosa per i bambini piccoli, che, insieme agli anziani, sono considerati i soggetti più fragili e suscettibili alle malattie da calore.
Spesso, il caldo intenso, associato ad altri fattori come umidità, vestiti pesanti, luoghi chiusi o scarsa areazione, può causare patologie come crampi da calore, esaurimento da calore o colpo di calore. Il consiglio fondamentale è prestare molta attenzione alle ore passate sotto il sole e bere tanta acqua. È importante che i bambini si idratino molto, prima, durante e dopo l’attività fisica o dopo essere stati esposti al sole per lungo tempo. Ai genitori il compito di insistere per farli bere, anche se non chiedono di farlo.
Come riconoscere le malattie da calore nei bambini
Bisogna prestare particolare attenzione ai segnali delle malattie di calore, prendendole per tempo e non sottovalutandone i potenziali rischi.
I crampi di calore
Tra le principali malattie da calore troviamo i crampi, che si manifestano con contrazioni muscolari improvvise, spesso molto dolorose. Di solito sono di breve durata e si possono verificare se il bambino compie un’attività fisica molto intensa e assume pochi liquidi. I crampi da calore di per sé non sono particolarmente gravi, e si possono risolvere interrompendo subito l’esercizio fisico e portando il bambino in un luogo fresco. Uno stretching leggero e un massaggio delicato dei muscoli coinvolti possono alleviare il dolore.
L’esaurimento da calore
L’esaurimento da calore è una malattia da calore grave che si verifica quando il bambino si trova in ambienti molto caldi (spesso chiusi) e, al tempo stesso, non ha assunto abbastanza liquidi. I sintomi che possono verificarsi sono: aumento della sete, debolezza, svenimento o vertigini, nausea e/o vomito, irritabilità, mal di testa, aumento della sudorazione, pelle fresca e umida, elevata temperatura corporea (più di 40° C) e crampi muscolari.
Nel caso il bambino manifestasse uno o più di questi sintomi, è fondamentale portarlo immediatamente in un luogo fresco al riparo dal sole, rimuovere i vestiti in eccesso e avvolgerlo con un asciugamano bagnato con acqua fredda per far abbassare la temperatura corporea. In seguito si può incoraggiare il bambino a bere acqua o liquidi freschi che contengono zuccheri o sali minerali (le bevande sportive) a piccoli sorsi.
Nel caso il bambino sia troppo debole e non riesca a bere, chiamare subito il 118 e il pediatra di fiducia perché se l’esaurimento da calore non viene trattato immediatamente, può trasformarsi in una malattia molto più grave, il colpo di calore.
Il colpo di calore
Il colpo di calore è la forma più grave di malattie da calore e rappresenta un’emergenza medica pericolosa per la vita del bambino.
Questa patologia si verifica quando il corpo non è più in grado di regolare la propria temperatura, che può salire anche oltre i 41,1°C, causando danni potenziali al cervello, e se non viene curato rapidamente, anche la morte.
Se il bambino è vestito troppo, pratica un’attività fisica molto intensa e beve pochi liquidi è a rischio di colpo di calore. Inoltre, i bambini spesso possono essere vittima di questa patologia da calore quando vengono lasciati chiusi in auto nelle giornate più calde. I sintomi del colpo di calore sono: forte mal di testa, debolezza, vertigini, confusione, nausea, accelerazione del respiro e del battito cardiaco, perdita di conoscenza, convulsioni, poca o assenza di sudorazione, cute arrossata calda e secca, temperatura corporea di oltre 40 ° C.
Bisogna chiamare subito il 118 e, nell’attesa portarlo in un ambiente fresco e all’ombra facendolo sdraiare e sollevando le gambe in alto. Si può poi spogliarlo e bagnarlo con acqua tiepida e se il bambino è vigile e cosciente, se possibile, immergerlo in un bagno tiepido e fargli bere a piccoli sorsi acqua fresca. Nel caso in cui il bambino vomitasse, girarlo sul fianco per impedire il soffocamento.
Se il bambino non fosse vigile, non forzarlo a bere acqua poichè questa potrebbe finire nei polmoni e quindi causare ulteriori problemi.
In ogni caso, per prevenire le malattie da calore, è sempre bene educare i bambini a ripararsi dal sole, riposarsi e idratarsi immediatamente nel caso si sentano surriscaldati, bagnandosi spesso la testa e la nuca con acqua fresca.
Creme solari per bambini
Il bambino deve essere sempre protetto adeguatamente dalle radiazioni UV con creme solari che proteggono la pelle da possibili ustioni e dal possibile sviluppo in futuro di tumori della pelle.
Tra i sei mesi e i tre anni è obbligatorio che il bambino sia sempre protetto con una crema solare con fattore di protezione 50+. Dopo i tre anni è possibile scegliere di utilizzare una crema con fattore SPF di 30+, ma è sempre bene fare attenzione al fototipo della pelle del bambino e quindi regolarsi di conseguenza. In questo articolo abbiamo parlato di fototipo e come è possibile calcolarlo.
Infine, bisogna sempre spalmare la crema almeno 20 minuti prima dell’esposizione al sole e riapplicarla sempre ogni due ore. Di creme solari, fattori di protezione e altri consigli utili abbiamo parlato in questo articolo.
Come vestire i bambini d’estate
In particolare nelle località balneari, quando il bambino può rimanere per lunghi periodi esposto al sole e al calore, è sempre una buona regola fargli indossare un cappello molto leggero, preferibilmente di paglia, così da far traspirare la pelle ed evitare che la testa si surriscaldi.
Per il resto del corpo, può bastare una maglietta leggera di cotone, scegliendo se possibile, dei colori chiari, così che il bambino rimanga fresco e protetto il più a lungo possibile.
L’alimentazione dei bambini in estate
Come abbiamo accennato in precedenza, è importante che il bambino rimanga sempre ben idratato, bevendo molta acqua e cercando di evitare le bevande gassate o troppo zuccherate. Dopo i tre anni se il bambino sembra non gradire l’acqua è possibile fargli bere del thè fresco preparato in casa.
Un altro aspetto importante è relativo all’educazione alimentare: ai genitori spetta il compito di insegnare ai figli a mangiare ogni giorno della frutta di stagione che, oltre a fornir loro le vitamine e i nutrienti fondamentali per un buono sviluppo, li mantiene freschi e idratati.
A pranzo, in particolare se ci si trova in spiaggia, è bene prediligere piatti unici e leggeri che possano mantenere in forze i bambini, senza appesantirli troppo.
Che estate sarebbe senza un buon gelato? I bambini ovviamente possono mangiarlo, ma bisogna fare attenzione alle quantità. La regola da seguire per mantenere i bambini in salute, è evitare di mangiarlo tutti i giorni e, nel caso si tratti di gelati alle creme, non più di due o tre volte alla settimana. Un consiglio è alternare il gelato con ghiaccioli, sorbetti o granite alla frutta.
Vacanze in montagna, che altitudini possono raggiungere i bambini
Insieme ai neonati è bene rimanere sotto i 1.500 metri, mentre al raggiungimento del primo anno d’età è possibile arrivare fino ai 2.000 metri. Con i bambini più grandi è possibile raggiungere anche i 3.000 metri.
In questo caso, come ricorda il vademecum, ad altezze moderate tra i 1.600 e i 2.000 metri, vi sono delle condizioni climatiche e ambientali che possono favorire un respiro più agevolato per i bambini che soffrono d’asma. Questo è dovuto al fatto che, a queste altezze i pollini calano sia nella durata che nella quantità.
Per consultare il vademecum completo visita https://sip.it/2022/07/14/estate-e-bambini-istruzioni-per-luso/