Recentemente, la Società Italiana di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva (SIGE), in collaborazione con altre società scientifiche, ha rilasciato le Linee Guida Nazionali per la diagnosi e terapia della celiachia. Queste linee guida sono cruciali per migliorare la diagnosi e il trattamento di questa condizione, soprattutto considerando che in Italia i casi stimati sono circa 600.000.
Diagnosi della Celiachia e nuove linee guida
Le nuove linee guida delineano un percorso diagnostico chiaro, che inizia con la ricerca degli anticorpi anti-transglutaminasi IgA e il dosaggio delle Immunoglobuline IgA totali. È fondamentale eseguire questi test a dieta libera, cioè senza aver preventivamente limitato o eliminato il glutine dalla dieta, per evitare falsi negativi. In alcuni casi selezionati, è possibile evitare la biopsia intestinale (ottenibile solo con la gastroesofagoduodenoscopia), soprattutto nei bambini con livelli elevati di anticorpi.
Una volta diagnosticata la celiachia, i pazienti dovrebbero continuare il follow-up presso un centro dedicato. Durante queste visite, si valuterà la remissione dei sintomi, la negativizzazione degli anticorpi e l’aderenza alla dieta senza glutine. La biopsia intestinale nel follow-up non è sempre necessaria, ma viene considerata in caso di mancata risposta ai trattamenti o nel sospetto di complicanze.
Dieta senza glutine: il cardine della terapia
La dieta senza glutine rimane la terapia principale per la celiachia. È essenziale che i pazienti imparino a evitare completamente e indefinitamente il glutine, senza eccezioni.
Il rigore nella dieta non deve però diventare una ‘fobia delle contaminazioni’. Il paziente celiaco – sottolinea il professor Federico Biagi, docente ordinario di Gastroenterologia dell’Università di Pavia, tra i curatori delle nuove Linee guida per la celiachia – ben informato e attento alla propria salute non può ingerire involontariamente una dose tossica di glutine”.
Sviluppo di nuove terapie per la celiachia
Oltre alla dieta senza glutine, ci sono ricerche in corso su farmaci che possono bloccare diversi punti della cascata patogenetica della malattia celiaca. Alcuni risultati sembrano promettenti, ma è necessario attendere ulteriori studi per definire la popolazione target e le modalità di utilizzo clinico.
La moda del “senza glutine”: sconsigliata dagli esperti in assenza di diagnosi chiara
Il mercato del senza glutine in Italia è valutato a circa 400 milioni di euro. Questo dato evidenzia anche l’adozione della dieta senza glutine da parte di non celiaci sulla scia della “moda” della dieta senza glutine, cui si ricorre per dimagrire, per “sentirsi più leggeri”, per emulare le abitudini alimentari di campioni sportivi o star dello spettacolo, diffuse attraverso i social media.
La raccomandazione di AIC è sempre di non mettersi a dieta in presenza di sintomi di celiachia prima di aver completato l’iter di diagnosi, che si rende impossibile se il paziente è a dieta senza glutine”, afferma Rossella Valmarana, presidente della Associazione Italiana Celiachia (AIC).
A proposito di queste nuove Linee Guida Nazionali per la celiachia, AIC le considera uno strumento vitale per unificare le pratiche diagnostiche e terapeutiche in Italia. L’importanza della loro diffusione può essere infatti cruciale per garantire a tutti i pazienti il diritto alla diagnosi, alla cura e a un follow-up adeguato.
Scarica qui le nuove linee guida nazionali per la celiachia.