Perché soffro di emicrania? Come posso farla passare? Una domanda che moltissime persone purtroppo si pongono ogni giorno. L’emicrania è una malattia neurologica che provoca diversi sintomi, a volte anche molto dolorosi, come un forte mal di testa, vomito, difficoltà nell’alimentarsi e infine, disturbi psicologici. L’emicrania può decisamente essere definita una patologia di genere avendo una prevalenza ben tre volte superiore nelle donne rispetto agli uomini.
Negli ultimi anni, sono divenuti di fondamentale importanza i percorsi di cura specifici dedicati alle donne per il trattamento dell’emicrania, una patologia tanto diffusa quanto invalidante. Con questo proposito, Fondazione Onda Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere, nel corso di un evento tenutosi a Milano lo scorso 26 ottobre, ha presentato una mappatura, a livello nazionale, di tutti i Centri Cefalee che propongono percorsi specifici dedicati alla individuazione e gestione dell’emicrania nelle varie fasi di vita della donna.
Cos’è Fondazione Onda
Fondazione Onda Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere è stato costituito a Milano nel 2005, da parte di alcuni professionisti medici impegnati nel campo della medicina femminile e di genere. L’obiettivo di Onda, come possiamo leggere nel loro sito internet, è “promuovere una cultura della salute di genere a livello istituzionale, sanitario-assistenziale, scientifico-accademico e sociale”. Un campo, quello della medicina di genere, ancora poco sviluppato e considerato, sia dalla popolazione che dalle istituzioni politiche e sanitarie. Ancora oggi, infatti, diversi studi dimostrano come le donne siano penalizzate nella tutela della loro salute.
Curare l’emicrania in Italia
Grazie al lavoro di Fondazione Onda, sono stati individuati 143 Centri Cefalee, sparsi in tutta Italia, che al loro interno offrono percorsi e servizi dedicati all’emicrania nelle diverse fasi di vita della donna. Alla presentazione ha partecipato anche Francesca Merzagora, Fondatrice e Presidente di Fondazione Onda: «L’emicrania è una patologia che viene considerata dall’OMS come la terza più frequente e la seconda più invalidante. Una patologia neurologica di genere, in Italia su sei milioni di persone che ne soffrono, quattro sono donne».
L’obiettivo manifesto di questo progetto, realizzato grazie alla collaborazione delle società scientifiche, delle associazioni di pazienti dedicate e dell’azienda farmaceutica Teva, è proprio quello di avvicinare la popolazione al tema dell’emicrania, segnalando i centri più competenti che si occupano di questa patologia e spingendo sempre più donne che ne soffrono a rivolgersi a loro: «L’idea è quella di promuoverne la conoscenza e una sempre maggiore attenzione alla specificità di genere nella diagnosi e nella cura dell’emicrania» precisa la presidente Merzagora.
Centri Cefalee per l’emicrania e bollini rosa
I Centri Cefalee hanno da sempre costituito, per Fondazione Onda, un prerequisito fondamentale nell’assegnazione dei bollini rosa a quegli ospedali italiani che si sono dimostrati più “vicini” alle donne, offrendo percorsi diagnostico terapeutici e servizi specifici dedicati alle donne e alle patologie femminili di maggior rilevanza clinica ed epidemiologica, come l’emicrania.
Questo progetto di mappatura dei Centri Cefalee dedicati all’emicrania nelle donne è partito da lontano, come ha spiegato la Dott.ssa Nicoletta Orthmann, la Coordinatrice Medico Scientifica di Fondazione Onda: «Abbiamo cominciato con una campagna di awareness per la popolazione sui temi dell’emicrania e su tutti gli aspetti di genere che connotano questa patologia – continua la Dott.ssa Orthmann – abbiamo poi stilato un semplice questionario per valutare prima le attività generali di questi centri, per poi passare all’individuazione o meno di terapie o ambulatori dedicati alle donne. Infine, abbiamo verificato la presenza di servizi ancora più specifici come il supporto alle donne emicraniche che affrontano percorsi di procreazione medicalmente assistita».
L’analisi dei questionari ha permesso la mappatura dei centri per la cura dell’emicrania come precisa la Dott.ssa Orthmann: «La fotografia restituita dalla valutazione dei questionari è estremamente eterogenea, in termini di tipologie di servizi o volume delle attività, ma – conclude la Dott.ssa Orthmann – il comune denominatore di questi centri è l’attenzione al tema del genere, e la consapevolezza di dover declinare le proprie attività e i propri servizi in un’ottica di specificità di genere, per una più appropriata diagnosi e presa in cura delle pazienti».
Emicrania e salute delle donne
Come abbiamo già sottolineato, l’emicrania è una malattia prevalentemente femminile, come riporta anche uno studio del 2018 dell’Istituto Superiore di Sanità sul tema di genere, salute e sull’impatto socio-economico che questa problematica ha sulle donne e sulla nostra società. Infatti, l’emicrania colpisce le donne nelle loro fasi di vita più attive, dalla comparsa delle prime mestruazioni, raggiungendo il suo picco nella quarta e quinta decade di vita.
Un aspetto che è stato sottolineato anche dal Dottor Fabio Frediani, Direttore del reparto di neurologia Asst. Santi Paolo e Carlo Ospedale San Carlo Borromeo Milano che ha partecipato all’evento: «Dai 14-15 anni fino quasi alla menopausa, la donna è fortemente colpita e quelle sono proprio le fasi di vita in cui la donna è più attiva e impegnata, ad esempio nel gestire lo studio e il lavoro, quando non sono penalizzati dalla emicrania stessa, per non parlare della fase molto delicata della gravidanza».
Mal di testa e emicrania
L’emicrania non è mal di testa, o per essere più precisi, l’emicrania è una malattia e il mal di testa è solo una delle tante manifestazioni di questa patologia, che nasconde un vissuto sintomatologico molto pesante, dal malessere prima dell’attacco, fino ad altri sintomi che, a volte, sono persino prevalenti rispetto al dolore dovuto al mal di testa, come sottolinea il Dottor Frediani: «Tenendo conto delle classificazioni, il dolore del mal di testa dovuto all’emicrania non è mai un dolore lieve ma può essere forte o fortissimo».
«Inoltre, all’emicrania spesso si accompagna anche un disagio alimentare – continua il Dottor Frediani – le pazienti hanno la nausea, il vomito o non mangiano. In pronto soccorso spesso arrivano delle pazienti disidratate, perché hanno avuto un attacco emicranico e hanno vomitato per tutto il giorno».
L’impatto psicologico dell’emicrania sulle donne
Insieme all’aspetto puramente fisico della sintomatologia dell’emicrania, vi sono purtroppo anche dei seri problemi di carattere psicologico per le donne che soffrono di emicrania, come spiega il Dottor Frediani: «L’emicrania è una patologia davvero frustrante perché, spesso, per molte donne è difficile dire “sono un’emicranica perciò sto male e non posso venire a lavoro”. La donna emicranica inoltre, tra un attacco e l’altro, cerca di vivere al meglio, mettendo il dolore e la malattia in secondo piano».
«Purtroppo però – conclude il Dottor Frediani – vi sono dei casi, a volte, in cui la paziente che soffre di emicrania, vive nella paura del prossimo attacco. Questo porta la donna a non riuscire a organizzare progetti, anche molto semplici, o a vivere serenamente il presente, perché c’è sempre il timore che possa arrivare l’emicrania. Per questo l’emicrania è molto di più di un mal di testa, ma una delle patologie che più condiziona anche la vita sociale della donna».
Curare l’emicrania in Veneto
Tra i 143 Centri Cefalee che offrono percorsi specifici per la donna per curare l’emicrania, il Veneto ne conta ben 15 che potete vedere qui elencati. Cliccando sui link potrete accedere alla pagina dedicata ai Centri Cefalee:
- Azienda Ospedale – Università Padova – Ospedale Sant’Antonio
- AULSS 6 Euganea – Ospedale Immacolata Concezione di Piove di Sacco (informazioni generali sull’ospedale)
- Azienda Ospedale – Università di Padova
- AULSS 6 Euganea – Presidio Ospedaliero di Cittadella (informazioni generali sull’ospedale)
- AULSS 5 Polesana – Ospedale Santa Maria della Misericordia di Rovigo
- AULSS 2 Marca Trevigiana – Ospedale Ca’ Foncello di Treviso
- AULSS 2 Marca Trevigiana – Ospedale S. Giacomo Apostolo di Castelfranco Veneto
- AULSS 2 Marca Trevigiana – Ospedale di Conegliano
- AULSS 4 Veneto Orientale – Presidio Ospedaliero di Portogruaro
- AULSS 7 Pedemontana – Ospedale San Bassiano di Bassano del Grappa
- AULLS 8 Berica – Ospedale di Arzignano-Montecchio
- AULSS 8 Berica – Ospedale S. Bortolo
- AULSS 9 Scaligera – IRCCS Sacro Cuore Don Calabria Ospedale
- AULSS 9 Scaligera – Ospedale Mater Salutis
- Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona – Borgo Roma