Nel mondo, i numeri legati alle malattie digestive croniche (e non), si aggravano ogni anno. Basti pensare che, in Europa, i tumori dell’apparato digerente rappresentano la prima causa di morte per tumore.
Anche quest’anno, il 29 maggio, giorno della sua fondazione nel 1958, la WGO (World Gastroenterology Organisation) celebra la Giornata Mondiale della Salute Digestiva. Istituita nel 1975, questa giornata rappresenta un’occasione per la condivisione di notizie e informazioni preziose per la salute del nostro apparato digerente e delle patologie che possono colpirlo.
Un evento che viene supportato da diverse associazioni nazionali e paranazionali come la UEG (United European Gastroenterology) di cui fa parte anche la SIGE (Società Italiana di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva) e l’AIGO (Associazione Italiana Gastroenterologi & Endoscopisti Digestivi Ospedalieri).
I numeri del tumore del colon-retto in Europa e in Italia
Non a caso, il tema scelto dalla WGO per quest’anno è il tumore del colon-retto, la seconda causa di morte per tumore nel mondo. In Europa, è il terzo tipo di tumore più diagnosticato tra gli uomini, dopo il tumore alla prostata e ai polmoni. Nelle donne invece, si tratta del secondo più diagnosticato dopo il tumore alla mammella. In un report della UEG, che ha stilato una “classifica” sull’incidenza dei casi di tumore del colon-retto in Europa, al primo posto troviamo l’Ungheria, mentre l’Italia si trova al 20° posto.
Un articolo sul sito istituzionale del Ministero della Salute Italiano, segnala come l’Italia segua il trend europeo nell’incidenza del tumore del colon-retto sia nelle donne che negli uomini. Nel 2020, le nuove diagnosi di questo tipo di tumore nel nostro paese sono state 43.700, mentre nel 2021 sono stati stimati 21.700 decessi, 11.500 uomini e 10.200 donne. Un tasso di sopravvivenza a cinque anni dalla diagnosi, che in Italia raggiunge il 65,3% negli uomini e il 66,3% nelle donne.
Obesità e patologie digestive in Europa
Una delle principali parole d’ordine per combattere i tumori dell’apparato digerente e il tumore del colon-retto è prevenzione, che spesso parte dalla nostra alimentazione. Una tematica sempre attuale, come evidenzia il dettagliato report della UEG dedicato intitolato “Nutrition and Chronic Digestive Diseases: An Action Plan for Europe”.
Uno dei problemi di salute che, in un futuro prossimo, diventerà un serio problema per i sistemi sanitari di tutta Europa è l’incremento degli adulti e dei bambini sovrappeso e obesi. Obesità che nella maggioranza dei casi è dovuta a scelte alimentari sbagliate, associate ad uno stile di vita sempre più sedentario. Una condizione che non solo crea disturbi all’apparato muscolo-scheletrico e cardiovascolare, ma anche patologie dell’apparato digerente come appunto il tumore del colon-retto o del pancreas.
Come segnala il report dell’UEG, una delle principali cause dell’aumento dell’obesità e delle malattie digestive croniche in Europa è la crescita del consumo di alimenti ultra-processati. Si tratta di tutti quei cibi che spesso sono sottoposti a diversi processi e modifiche prima di essere pronti per il consumo. Durante questi processi, vengono aggiunti molti ingredienti (zuccheri, grassi saturi, sale), conservanti ed altre sostanze chimiche che rendono questi alimenti molto più saporiti e duraturi ma, allo stesso tempo, molto meno salutari. Parliamo di bevande gassate, confetture industriali, patatine o cibi surgelati.
Salute dell’apparato digerente e salute del microbiota
Un importante fattore da tenere in considerazione nella prevenzione delle malattie del nostro apparato digerente è la salute del microbiota. Il microbiota umano è quell’insieme di miliardi di organismi tra funghi, protozoi, batteri e virus che vivono in simbiosi con noi, all’interno del nostro corpo, e la maggior parte si trova proprio nell’intestino. Un microbiota sano, in un cosiddetto stato di eubiosi, è fondamentale per la nostra salute, perché ci protegge dalle infiammazioni intestinali e dall’insorgenza di tumori, grazie al rilascio di acidi grassi a catena corta, in particolare l’acido butirrico. Spesso però, a causa di diete sbagliate, intolleranze e allergie o patologie come obesità, diabete o malattie infiammatorie croniche come il Morbo di Crohn, si vengono a creare delle disbiosi. Uno stato in cui gli organismi che compongono il microbiota non sono più in equilibrio nel nostro corpo.
Diversi studi hanno dimostrato la correlazione tra alcune composizioni di microbiota e la possibilità di sviluppare il tumore del colon-retto. Inoltre, esistono alcuni istituti di ricerca che stanno studiando il microbiota degli individui che non sviluppano il tumore del colon-retto, per produrre dei probiotici di nuova generazione che, un giorno, potrebbero essere somministrati ai pazienti più a rischio per questo tumore.
Nel frattempo, esistono dei test, chiamati test del microbioma, che possono analizzare il DNA del microbiota. Questi test sono utilizzati dai medici per impostare delle diete personalizzate e su misura. Nella maggioranza dei casi, queste diete mediche sono consigliate proprio per risolvere problemi legati all’apparato digerente, tramite un’alimentazione che non danneggi il microbiota. Varie patologie con sintomi persistenti come diarrea, meteorismo, malassorbimento o reflusso gastroesofageo, che spesso non si risolvono nemmeno dai farmaci.
Le campagne di screening del tumore del colon-retto in Italia
Oltre al test del microbioma, esistono diversi screening che possono aiutare nel prevenire e monitorare le condizioni il nostro apparato digerente. Uno di questi, è lo screening per l’individuazione precoce del tumore del colon-retto. Come per altre tipologie di tumore, essere tempestivi nell’individuazione è fondamentale per aumentare sensibilmente le possibilità di sopravvivenza.
Per questo, uno degli obiettivi di questa Giornata Mondiale, è spostare il focus dal trattamento della malattia alla prevenzione. Prevenzione di cui fanno parte anche le campagne di screening specifiche attive in molti paesi europei, tra i quali l’Italia. Il programma coinvolge persone di età compresa tra i 50 e i 69 anni, con un esame da eseguire a cadenza biennale. In Italia il più comune è il test per il sangue occulto nelle feci.
Gli screening del tumore del colon-retto in Veneto
Prendendo ad esempio la Regione Veneto, il programma si attiva al compimento dei 50 anni d’età, e viene proposto tramite lettera d’invito da parte del Dipartimento di Prevenzione Centro Screening Oncologici della ULSS di appartenenza. L’esame è molto semplice, si può eseguire a casa raccogliendo dei piccoli campioni di feci con un kit specifico che può essere ritirato e poi riconsegnato in farmacia. In caso di risposta negativa, si riceve una comunicazione dall’ULSS e dopo due anni, un nuovo invito. Se invece il test è positivo, nella comunicazione ricevuta dall’ULSS, si trova anche un invito ad eseguire degli esami di approfondimento. Bisogna ricordare però, che un test del sangue occulto fecale positivo, non sempre indica la presenza di un tumore del colon-retto o di una lesione pre-tumorale. In molti casi, indica un aumento del rischio di sviluppare questo tumore, per questo è importante eseguire i test di approfondimento.
Per tutte le informazioni più complete ed aggiornate, vi segnaliamo il link del Ministero della Salute sugli screening nazionali del tumore al colon-retto e il link al sito dedicato agli screening della Regione Veneto.