Il maschio a differenza della donna tende più raramente a consultare il proprio medico curante a scopo preventivo, ossia quando sta bene. Questo, si associa frequentemente con comportamenti a rischio legati ad eccesso di alcool, fumo, uso di droghe, cattive abitudini alimentari e scarsa attività fisica. Un mix pericoloso che spesso porta all’insorgenza di patologie importanti come l’ipertensione arteriosa, l’obesità e la dislipidemia. Queste condizioni, se non individuate e corrette precocemente, sono alla base dell’aumento del rischio di sviluppare patologie cardiovascolari come l’infarto del miocardio e l’ictus, o patologie metaboliche come il diabete mellito. Tutto questo giustifica una ridotta aspettativa di vita (circa 4-5 anni) rispetto alle donne. I ragazzi, o meglio quasi l’intero genere maschile, sottovalutano la prevenzione. L’istituzione della Giornata Nazionale dell’Andrologia ha lo scopo di invertire questa pericolosa tendenza.
Cattive abitudini
Da tempo la Società Italiana di Andrologia e Medicina della Sessualità (SIAMS) grazie a Amico Andrologo. Un portale web che promuove la cultura della prevenzione Andrologica attraverso la possibilità di interagire direttamente con esperti del settore, e se necessario, eseguire visite specialistiche dedicate. Dati recenti ottenuti su oltre 10,000 interviste e 3,000 visite, effettuate tra gli adolescenti dell’ultimo anno delle scuole medie superiori, sono estremante allarmati. Circa il 30% ha riportato un consumo eccessivo di fumo o alcool e circa il 50% l’uso di sostanze illecite o rapporti sessuali non protetti.
Tali comportamenti, reiterati nel tempo, sono alla base dell’insorgenza di complicanze andrologiche importanti come l’infertilità, l’ipogonadismo e le disfunzioni sessuali, come la disfunzione erettile. Il tumore del testicolo è il tumore di maggiore frequenza al sotto dei 40 anni, mentre quello alla prostata è la più frequente al di sopra dei 70 anni. In entrambi i casi, la visita andrologica può permettere una diagnosi precoce migliorando la sopravvenienza dei soggetti colpiti.
Problemi di concepimento? Colpa dell’uomo
Un altro tema importante è quello dell’infertilità di coppia, la cui prevalenza sta progressivamente aumentando nelle ultimi dieci anni. Si stima che circa 1 coppia su 3 abbia una difficoltà al concepimento. Inoltre, nel 50% dei casi le cause dell’infertilità sono maschili, ma spesso rimangono sconosciute e questo anche dovuto al fatto che esiste una forte disparità di genere. Infatti, spesso all’inizio si porta ad attribuire alla donna le cause di infertilità di coppia, con l’attivazione di un percorso diagnostico-terapeutico molto impegnativo e costoso. Solo in un secondo tempo, e talvolta, solo se nella partner femminile non vengono riscontrate cause importanti di infertilità, si ricorre all’analisi approfondita della condizione maschile.
Questa problematica pone ancor più al centro della discussione l’importanza della visita andrologica. Un percorso di prevenzione e cura delle problematiche maschili reversibili e che sono, o ancor più importante, potranno essere causa dell’infertilità. Questo migliorerebbe le possibilità riproduttive della coppia nonché l’appropriatezza delle tecniche riproduttive proposte.
Un cambio di mentalità
La pandemia da COVID-19, con i problemi legati al lockdown e al ritardo inevitabile delle viste specialistiche, ha ulteriormente accentuato questi problemi. Con l’istituzione, il 21 ottobre, della Giornata Nazionale della Andrologia la SIAMS, grazie al supporto e al contributo della Federazione Italiana delle Società Mediche-Scientifiche (FISM) e del Ministero della Salute, vuole sottolineare l’importanza della prevenzione e della visita andrologica. Lo scopo è ridurre le differenze socio-culturali che vedono la donna fin dall’adolescenza frequentare periodicamente il ginecologo mentre il maschio non prende in considerazione la visita dall’andrologo. La speranza è che ci sia una progressiva modificazione della situazione corrente ed un maggior ricorso al proprio medico curante e all’andrologo di riferimento. Questo cambiamento potrebbe modificare sensibilmente la situazione e le differenze in termini di morbilità e mortalità attualmente osservate tra maschi e femmine.
L’importanza della prevenzione
«L’istituzione della giornata nazionale dell’Andrologia da parte della SIAMS ha una grande valore – sottolinea il Prof. Alberto Ferlin, Professore Ordinario di Endocrinologia dell’Università di Padova e da poco subentrato al Prof. Carlo Foresta come Direttore della UOC Andrologia e Medicina della Riproduzione dell’Azienda Ospedale-Università di Padova – per portare l’attenzione su alcune problematiche di rilevanza sociale, per le quali si fa ancora poco in termini di informazione e prevenzione. L’infertilità, le problematiche sessuali, il tumore del testicolo, la riduzione del testosterone, sono tutte patologie che non solo sono molto frequenti, ma se trascurate possono compromettere la salute generale dell’individuo».
Il Prof. Ferlin sottolinea: «I ragazzi e gli uomini in generale sono meno propensi delle ragazze e delle donne ad andare dal medico per queste problematiche, ma sono anche meno le opportunità che hanno per fare screening di prevenzione. Pensiamo invece all’importanza della autopalpazione dei testicoli per individuare in forma precoce un tumore, ma anche ad una semplice visita andrologica di controllo, così come alla vaccinazione per l’HPV o la densitometria ossea per individuare l’osteoporosi. Tutte cose, che a differenza della donna, non sono ancora entrate nella cultura soprattutto dei giovani e parlare di andrologia e riproduzione è spesso ancora un tabù».
Andrologia e salute generale del corpo
In conclusione il Prof. Ferlin ci tiene a rimarcare che: «Molte problematiche dell’apparato riproduttivo e sessuale possono essere indicatori di salute generale. Ad esempio, la disfunzione erettile è spesso il primo segnale di problematiche cardiovascolari o di un diabete in fase iniziale. Visite andrologiche regolari fin dall’adolescenza e un corretto stile di vita sono fondamentali per non perdere l’occasione di prevenire o diagnosticare in fase iniziale molti problemi, prima che la fertilità, la sfera sessuale o la salute generale siano già compromesse».