Prevenzione, diagnosi precoce e nuovi percorsi di cura per sconfiggere il tumore al seno

Nel 2018 i casi di tumore al seno hanno pesato da soli per il 15,4 per cento di tutti i tumori individuati in Veneto. È la neoplasia più frequente a livello regionale, con 4.965 casi all’anno, superiore al tumore alla prostata, secondo con 3.855 casi. Sono i dati enunciati dal dottor Alberto Marchet, direttore del reparto di Day Surgery/Week Surgery dell’Azienda Ospedale-Università di Padova e senologo della Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori (Lilt) di Padova, citando gli ultimi dati disponibili del Registro Tumori del Veneto.

L’importanza della diagnosi precoce per il tumore al seno

«Non solo il cancro alla mammella è il tumore con la più alta incidenza in assoluto – aggiunge lo specialista – ma è anche il più frequente tra le donne di qualsiasi età, con il 40 per cento dei casi di tumore individuati tra le under 50, il 38 per cento della fascia 50-69 anni e il 25,4 per cento delle persone con più di 70 anni. Alla luce di incidenze così elevate, va sottolineata l’importanza di diagnosi precoce e di percorsi di cura standardizzati per questo tipo di tumore». La diagnosi precoce è lo strumento principale attraverso cui si realizza la missione di Lilt Padova, ossia la prevenzione dei tumori. L’associazione è presente e attiva dal 1975 nel territorio provinciale e afferisce alla Lilt Nazionale, un ente pubblico che nel 2022 compie cent’anni di vita.

L’impatto della pandemia

«Nonostante una frequenza così elevata di casi, i dati sulla sopravvivenza al tumore al seno arrivano all’88 per cento a cinque anni, secondo l’Aiom, l’associazione degli Oncologi Medici (dati 2020) – aggiunge Dino Tabacchi, presidente della onlus -. È un’informazione confortante, a conferma del fatto che prevenzione, diagnosi precoce e nuovi percorsi di cura, sono davvero vincenti per questo tipo di tumore. Ma attenzione: gli ultimi dati riferiscono anche di circa 500 mila visite di prevenzione oncologica saltate in Italia negli ultimi due anni a causa della pandemia. È importante recuperarle quanto prima per non rischiare un’impennata di casi gravi, scoperti tardi per trascuratezza».

Educazione alla salute e screening gratuiti

La sensibilità delle donne alla prevenzione del tumore al seno è aumentata anche grazie alle campagne di screening e di educazione alla salute condotte nel corso di molti anni. Lilt Padova ha due grandi progetti dedicati: il Progetto Luisa e il Tour della Prevenzione con le visite senologiche. «Il progetto Luisa – spiega Gianluigi Recarti, vicepresidente della onlus – è nato un paio di anni fa da una donazione di Luisa, una delle nostre volontarie. Grazie al suo gesto, oggi Lilt Padova ha in carico oltre cento giovani donne che presentano fattori di rischio per questo tipo di tumore, primo fra tutti la familiarità per il carcinoma mammario. Il reclutamento per aderire allo studio è sempre attivo e in qualunque momento una donna può entrare a far parte del progetto».

I fattori di rischio del tumore al seno

La familiarità e l’ereditarietà sono due fattori che espongono maggiormente al rischio di sviluppare il tumore al seno. La prevenzione oncologica, tuttavia, non va indirizzata soltanto a chi è – teoricamente – più predisposto: «Per questo – aggiunge Recarti – una parte considerevole dell’attività che Lilt Padova svolge attraverso il Tour della Prevenzione, è rivolta a tutta la popolazione femminile e prevede l’erogazione di visite senologiche gratuite nelle città e nei paesi della provincia di Padova dove fa tappa il nostro ambulatorio mobile». Il Tour per il 2022 punta a effettuare circa 1.000 visite gratuite nel territorio provinciale attraverso 70 tappe di cui alcune dedicate alle donne con visite senologiche ed ecografie mammarie (oltre alle visite di prevenzione per il melanoma cutaneo e visite urologiche per la prevenzione del tumore della prostata).

Ritornare a vivere dopo un tumore al seno

«Guardando quello che sta succedendo attorno a Lilt Padova – sottolinea infine Tabacchi – non possiamo che essere fieri del grande lavoro svolto dal personale, dai medici e dai volontari, a favore della popolazione. Individuare precocemente un tumore, scoprirlo quando è ancora piccolissimo, significa poter intervenire in modo “conservativo” e aumentare esponenzialmente le possibilità di guarigione. Il paziente può ricavarne enormi vantaggi in termini di benessere e qualità della vita. Ecco dunque, che fare prevenzione significa avere il tempo per seguire e realizzare i propri sogni e quelli delle persone a cui si vuole bene. Per contribuire a realizzare i nostri progetti invitiamo tutti coloro che li condividono ad aderire alla campagna Cinque per Mille, destinandolo a Lilt Padova».

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