Robot da Vinci: anche tra i non addetti ai lavori è oramai sinonimo di chirurgia robotica mininvasiva, complice sicuramente i suoi 25 anni di carriera al servizio dei pazienti, celebrati oggi. Il primo robot da Vinci è infatti entrato in funzione nel lontano 1998 e, da allora, si è continuamente evoluto, arrivando oggi al modello da Vinci SP, che completa la quarta generazione di robot chirurgici. Il robot da Vinci SP rappresenta un ulteriore salto qualitativo nella mininvasività, permettendo interventi sempre più complessi, tramite una singola incisione, con la promessa di ridurre i rischi di complicanze post operatorie.
Da nord a sud: il nuovo robot da Vinci SP arriva al Niguarda di Milano e al Pascale di Napoli
Proprio in questi giorni i primi due nuovi sistemi di robot da Vinci SP sono arrivati in Italia, ufficialmente installati in due eccellenze sanitarie pubbliche già grandi interpreti del progresso tecnologico in Italia: all’ASST Grande Ospedale Metropolitano Niguarda di Milano che segna il traguardo dei 200 sistemi robotici da Vinci in Italia e si conferma centro di riferimento avviando il primo utilizzo di questo approccio in chirurgia generale e all’Istituto Nazionale Tumori IRCCS “Fondazione G. Pascale” di Napoli, punto di riferimento oncologico in Campania e a livello nazionale, dove proprio oggi verrà eseguito il primo intervento in Italia con da Vinci SP dall’equipe chirurgica dell’unità operativa di Urologia guidata dal dott. Sisto Perdonà.
L’innovazione della chirurgia robotica mini invasiva con il robot da Vinci
Oggi la chirurgia robotica con da Vinci è trasversale a quasi tutte le branche mediche e trova applicazione in urologia, ginecologia, chirurgia generale, chirurgia toracica, cardiochirurgia, chirurgia pediatrica, ORL e senologia. Coadiuva il chirurgo durante tutto l’intervento per offrire al paziente un intervento più accurato e una ripresa post-operatoria più rapida.
L’innovazione del robot da Vinci, in particolare dell’ultimo modello SP, sta nella possibilità che offre al chirurgo di eseguire interventi chirurgici di alta complessità, con una mini invasività altrimenti non raggiungibile. Oggi, grazie alla chirurgia robotica, è infatti possibile intervenire sugli organi tramite una singola incisione chirurgica, addirittura sfruttando – ove possibile – gli orifizi naturali del corpo, senza incidere la parete muscolare. Fino a qualche anno fa, molte procedure chirurgiche oggi possibili con l’ausilio del braccio robotico, richiedevano invece incisioni importanti con rischi, intra e post operatori, notevoli.
“La chirurgia single-port, procedura eseguita attraverso un’unica incisione e la NOTES, chirurgia attraverso gli accessi naturali, sono le due più grandi promesse non mantenute della chirurgia mininvasiva – spiega Filippo Pacinotti, Business Director ab medica – Oggi, con da Vinci SP compiamo un passo avanti importante verso l’innovazione chirurgica introducendo un approccio che è destinato a superare realmente i limiti della mininvasività”.
da Vinci SP, più flessibilità della mano umana
Il robot da Vinci SP combina un’avanzata tecnologia robotica con endoscopio flessibile che offre immagini 3D in alta definizione per vedere sopra, sotto e attorno alle strutture anatomiche durante l’intervento chirurgico. Inoltre, la strumentazione evoluta consente sette gradi di mobilità aumentando la flessibilità e la capacità di manovra del chirurgo in misura maggiore rispetto alla mano umana, migliorando notevolmente la precisione dell’intervento.
Tutto questo, per il paziente, si traduce in minori perdite di sangue, minor rischio di complicanze sia durante che dopo l’intervento, ricoveri più brevi, minor dolore e dunque minor necessità di uso di farmaci, cicatrici spesso quasi invisibili ed un ritorno più rapido alle normati attività lavorative e sociali.
AB Medica, l’azienda dietro al successo del sistema robotico da Vinci in Italia
E’ ab Medica l’azienda che distribuisce in italia il robot da Vinci dal 1999. Da allora ha installato circa 200 sistemi di chirurgia robotica in 168 ospedali, si cui 130 nel pubblico e trattato oltre 300.000 pazienti. L’80% degli interventi avviene in urologia, chirurgia generale e ginecologia e il restante 20% in chirurgia toracica, cardiochirurgia, otorinolaringoiatria e chirurgia pediatrica.
L’azienda milanese, ma con varie sedi distribuite nelle varie regioni italiane ed all’estero, punta da sempre anche sulla formazione dei clinici, indispensabile per interfacciarsi con sistemi di chirurgia sempre più tecnologici.
Tra i piani di sviluppo di ab Medica c’è infatti anche la realizzazione del nuovo spazio all’avanguardia dedicato alla formazione delle nuove generazioni di chirurghi robotici grazie a percorsi certificati che coinvolgano un’ampia rete di professionisti esperti.
Il Training Center per la formazione dei chirurghi
Con il nuovo Training Center si amplia l’offerta formativa di ab medica che, accanto ai percorsi strutturati e sviluppati negli anni, è in grado di offrire oggi training su modelli anatomici reali, consentendo agli operatori e alle equipe dedicate di effettuare un percorso di apprendimento reale oltre che simulato. In 25 anni di chirurgia robotica, in Italia sono stati formati più di 2.200 chirurghi, più di 800 nel solo 2023. Il nuovo Training Center mira oggi a formare più di 800 professionisti all’anno in corsi della durata di due giorni al massimo, più di 150 entro la fine del 2024.
“Si tratta di un investimento fatto sulla passione che da sempre ci guida nell’articolare l’ecosistema di servizi a favore di medici e operatori sanitari. Il nostro nuovo Training Center interpreta completamente questa passione per la formazione, una vocazione che oggi diventa un mestiere” – dichiara Francesca Cerruti, CEO di AB Medica.