L’Istituto Lagrange, a Milano, è un polo d’eccellenza. È qui che, due classi dell’indirizzo informatico, hanno progettato un’applicazione che potrebbe rivelarsi molto utile in ambito medico.
“Volumi” permette di misurare il volume degli arti che, dopo un intervento chirurgico, possono subire variazioni volumetriche a causa dei linfedemi, accumuli di liquido causati dalla scorretta circolazione dei fluidi. Gli studenti della 3B e della 4A dell’Istituto si sono confrontati con l’ambulatorio di riabilitazione oncologica della ASL 21 di Imperia, e hanno dato vita al progetto.
Ci siamo fatti raccontare come sono andate le cose, e come funziona l’app “Volumi”, dall’ingegner Roberto Santandrea, professore di elettronica dell’Istituto Lagrange che si è occupato dell’app “Volumi”.
Com’è nata l’app “Volumi” per il monitoraggio del linfedema?
L’applicazione nasce da una richiesta del medico fisiatra dr. A. Manelli di Imperia, che già aveva effettuato una serie di test e sviluppato un semplice file Excel per elaborare i risultati. Dovendo svolgere ricerche scientifiche, però, necessitava di un software affidabile e preciso. Si rivolgeva dunque alla società ProeReal di Milano, esperta in ambito biomedicale. Nello stesso periodo, il dirigente scolastico prof. Federico Militante aveva pensato di organizzare all’interno della scuola IIS Lagrange di Milano dei Fablab, veri e propri laboratori che permettono agli studenti di dar forma alle loro idee, poiché la situazione pandemica aveva limitato le attività di alternanza scuola-lavoro. Così, le due realtà si sono unite ancora una volta.
Gli alunni delle classi III e IV Informatica sono stati suddivisi in gruppi per formare delle “business unit aziendali”: un gruppo si è occupato del coordinamento del progetto, un altro dello sviluppo della maschera di inserimento, il terzo si è occupato dei calcoli e l’ultimo gruppo della presentazione dei risultati tramite un report in pdf.
Come primo step si è partiti dall’analisi del file inviato come esempio dal fisiatra, dal quale sono stati estrapolati tutti i calcoli e le formule necessarie. Una volta compresa la procedura per effettuare i calcoli è stata svolta un’analisi dei requisiti ed è stato sviluppato il progetto di realizzazione della app “Volumi”. I ragazzi hanno sviluppato l’app come fossero i dipendenti di un’azienda, sempre e comunque sotto la supervisione dei tutor, effettuando anche i test finali per verificare la veridicità dei risultati.
Come funziona l’applicazione per il monitoraggio del linfedema
Il risultato del lavoro? Un’applicazione che può avere sua valenza in ambito medico, riabilitativo e sportivo, migliorando in particolar modo la vita dei pazienti affetti da tumore.
Il paziente sottoposto a chirurgia per problematiche oncologiche può subire infatti interventi distruttivi del sistema linfatico poiché questo, fungendo da “aspiratore” dei liquidi del corpo, è il primo sistema che può sviluppare metastasi (a livello dei linfonodi). L’assenza parziale del sistema linfatico non consente un corretto drenaggio dei liquidi degli arti dando così origine al cosiddetto linfedema, una raccolta di linfa sottocutanea che limita le attività quotidiane, e crea dolore da compressione delle strutture muscolari e nervose.
La visita medica risulta pertanto necessaria per monitorare il quadro del linfedema oltre ad altre situazioni di stress post-chirurgico. Questo problema non è reversibile e i controlli possono essere programmati per tutta la vita. Controlli, questi, durante i quali è necessario misurare gli arti e le differenze tra di essi per decidere se intervenire con calzature compressive, bendaggi e trattamenti riabilitativi con il fisioterapista (linfodrenaggio manuale o trattamenti strumentali).
Tra i modi più noti e precisi per la misura del volume vi è lo spostamento del volume di acqua da una tinozza dopo avervi immerso l’arto da valutare: un metodo che risulta poco pratico in uno studio medico, per ovvi motivi. La ricerca di una misura anche se non estremamente precisa ma ripetibile, quale la sommatoria di tronchi di cono, risulta invece molto più veloce e poco dispendiosa nonché permette di eseguire il monitoraggio di persone affette da linfedema anche durante periodi di lockdown, in cui la tecnologia ha permesso di contattare i pazienti con sistemi digitali spiegando e chiedendo loro le misure da fornire per un responso medico. E’ esattamente questo che permette di fare l’app “Volumi”.
“Volumi” non sostituisce gli esami tradizionali, e non emette diagnosi. Ma è molto semplice da usare (basta un metro da sarta per rilevare le misure necessarie) e consente di calcolare l’andamento del linfedema per permettere al medico di intervenire per tempo con la terapia più opportuna.
“Volumi” è attualmente disponibile per dispositivi Android e può essere richiesta qui: https://www.bs4.it/appvolumi.html