Angioplastica: risultati migliori con l’imaging intracoronarico

Centro d’eccellenza in Europa nell’ambito della Cardiologia, il Centro Cardiologico Monzino è il primo nel continente e il secondo nel mondo per il reclutamento di pazienti nello studio internazionale ILUMIEN IV. Obiettivo dello studio, dimostrare che le procedure d’angioplastica più complesse (a cui il paziente viene sottoposto alternativamente al bypass cardiaco) sono molto più efficaci quando guidate dalla tecnologia OCT (Optical Coherence Tomography o Tomografia a Coerenza Ottica).

Che cos’è l’angioplastica?

Il paziente viene sottoposto ad angioplastica in caso di stenosi. E, dunque, in presenza di un restringimento coronarico che impedisce il corretto afflusso di sangue al cuore e che – di norma – è causato da una placca ateromasica.

Procedura mini-invasiva, l’angioplastica viene eseguita in anestesia locale. Il chirurgo vascolare, o il radiologo interventista, inserisce un catetere nell’arteria (radiale, femorale o omerale) fino a raggiungere il punto del restringimento. Se questo può essere eliminato senza intervento chirurgico, nel catetere e poi nell’arteria viene inserito un filo-guida: il medico fa dunque scorrere un “palloncino” che, quando correttamente posizionato, viene brevemente gonfiato per liberare l’arteria ostruita. Se poi fosse necessario, può essere inserito uno stent metallico che la tenga aperta nel lungo periodo.

Lo scopo dello studio ILUMIEN IV

“I risultati di ILUMIEN IV chiariranno in modo definitivo se l’impiego sistematico dell’imaging intracoronarico per ottimizzare le procedure di angioplastica migliori i risultati acuti e a distanza, riducendo gli eventi avversi quali morte e infarto e la necessità di nuove rivascolarizzazioni nel corso degli anni” ha spiegato Franco Fabbiocchi, responsabile dell’Unità Operativa di Cardiologia Interventistica IV del Monzino.

L’OCT, simile per funzionamento all’ecografia intravascolare, non sfrutta la riflessione delle onde acustiche bensì quella delle onde luminose da parte delle diverse strutture biologiche. Software all’avanguardia permettono in tempo reale la ricostruzione longitudinale e tridimensionale di lunghi tratti delle coronarie, ed ecco che l’angiografia si rivela ancor più mirata ed efficace. Per studiare le arterie dall’interno, e per scegliere al meglio quali dispositivi impiantare, l’OTC è la migliore alternativa.

“Al Monzino la tecnologia OTC è stata introdotta da più di dieci anni incrementando progressivamente il suo utilizzo. Attualmente tutte le sale di emodinamica hanno macchine OCT dedicate, che ci consentono l’utilizzo di questa metodica complessivamente nel 15% delle angioplastiche coronariche, con punte del 60% nella mia Unità” ha concluso Fabbiocchi.

Prendendo in esame 2400 pazienti tra Stati Uniti, Europa ed Asia, lo studio ILUMIEN IV è il più ampio studio clinico randomizzato mai realizzato nell’area dell’imaging intracoronarico. E, il suo obiettivo, è quello di dimostrare l’associazione tra l’OCT e una sensibile riduzione degli eventi avversi acuti e a due anni dalla procedura.

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