COVID-19: l’aspirina come alleato nella cura

L’Aspirina, uno dei più noti farmaci antinfiammatori, è classificato come farmaco antiaggregante per il suo effetto fluidificante sul sangue: pare sia proprio questo il suo segreto per contrastare le complicanze del SARS-CoV-2.

Il gruppo di ricerca coordinato dalla prof.ssa Marina Camera, responsabile dell’Unità di Ricerca di Biologia Cellulare e Molecolare Cardiovascolare dell’I.R.C.C.S. Monzino, in collaborazione con il Prof. Gianfranco Parati e il Dr. Martino Pengo dell’Istituto Auxologico Italiano di Milano e dell’Università di Milano-Bicocca, ha infatti scoperto il meccanismo responsabile delle complicanze trombotiche nei pazienti affetti da Covid-19, proponendo il razionale scientifico per l’uso dei farmaci in grado di bloccarlo, come, appunto, la comune Aspirina.1

“I pazienti con forme gravi di polmonite da SARS-CoV-2 – spiega Camera – soffrono di ipossiemia (bassa saturazione d’ossigeno nel sangue, n.d.a.) non solo per l’infiammazione degli alveoli polmonari, ma anche per la presenza di micro e macro trombi nel sangue, che possono occludere i vasi polmonari.

Nella prima fase del nostro studio abbiamo evidenziato come l’attivazione piastrinica presente in questi pazienti possa essere responsabile della formazione di questi trombi. Quando l’organismo viene attaccato da agenti patogeni, come il SARS-CoV-2, attiva la sua risposta immunitaria rilasciando nel sangue delle proteine chiamate citochine infiammatorie, tra cui l’Interleukina-6.

A volte, tuttavia, questa reazione può essere esageratamente violenta, e il rilascio di citochine eccessivo, tanto da dare luogo alla cosiddetta “tempesta citochinica”. In queste circostanze l’endotelio dei vasi sanguigni si attiva e, riducendo la produzione di prostaciclina e ossido nitrico, due importanti fattori anti-aggreganti, perde il controllo sulle piastrine. Anche i monociti e i granulociti circolanti si attivano, e ognuna di queste cellule rilascia nel flusso sanguigno delle microvescicole che hanno un elevato potenziale protrombotico.

In questo contesto le numerose piastrine attivate si aggregano con i granulociti e monociti circolanti e, insieme alle microvescicole, concorrono alla formazione dei microaggregati che possono ostruire il microcircolo polmonare”. 

Nel corso dello studio si è inoltre potuto dimostrare come la produzione di questi trombi, più o meno grandi, non sia una diretta conseguenza del virus. E’ questa tempesta di citochine, in particolare d’interleukina-6, provocata da un’eccessiva reazione immunitaria del nostro corpo al virus stesso, ad essere la causa di queste anomalie della coagulazione che provocano gli effetti più devastanti di questa malattia.

Il Tocilizumab, un anticorpo monoclonale diretto contro il recettore dell’interleukina-6 che è in grado di evitare l’attivazione piastrinica, ma anche la comune Aspirina, possono dunque essere due grandi alleati nel limitare le conseguenze più pericolose del COVID-19.

“Il messaggio clinico più forte della nostra ricerca – precisa la professoressa – è che per tutti i casi di Covid-19 la terapia può essere ottimizzata inserendo l’anti-aggregante più noto e diffuso: l’acido acetilsalicilico, cioè l’Aspirina.

I protocolli terapeutici attualmente in uso prevedono l’uso di Eparina, che è un anticoagulante, tipicamente indicato per il trattamento dei trombi venosi, derivanti per lo più dall’allettamento o dalla mancanza di movimento fisico. L’attivazione piastrinica che abbiamo documentato nel nostro studio, e che è stata confermata anche in altri studi internazionali, suggerisce invece l’utilizzo specifico di un antiaggregante.”

Marina Camera – raggiunta al telefono – ci tiene a precisare come l’analisi in vitro da loro condotta sia un importante razionale scientifico dei trial clinici, attualmente in corso, che stanno valutando l’efficacia degli antiaggreganti nel trattamento delle complicazioni trombotiche dell‘infezione da SARS-CoV-2, soprattutto in un ottica di medicina personalizzata che, nel concreto, significa utilizzare tali sostanze solo in quei pazienti dove vi è più probabilità che funzionino ovvero dove vi sia effettivamente una tempesta citochinica in atto.

Riferimenti bibliografici

1 Canzano P. , Brambilla M. , Porro B. , Cosentino N. , Tortorici E. , Vicini S. et al. (2021). Platelet and Endothelial Activation as Potential Mechanisms Behind the Thrombotic Complications of COVID-19 Patients. J Am Coll Cardiol Basic Transl Science, Feb 24, 2021

Altri di questo autore

Nuovo acceleratore lineare per Radioterapia al Policlinico Abano: un primato italiano

Il Policlinico Abano, in provincia di Padova, ha introdotto una nuova apparecchiatura di radioterapia all'avanguardia, l'Halcyon Hypersight, la prima...

Italiani, popolo di sportivi tecnologici

Metà degli italiani pratica attività fisica e l'uso della tecnologia nel fitness è sempre più diffuso. Secondo un’indagine dell’Osservatorio...

I padovani sono a dieta ma solo il 13% si affida a specialisti

Il buon cibo è da sempre parte della cultura italiana, e la cucina padovana non fa eccezione. Ma quanto...

Nuovo acceleratore lineare per Radioterapia al Policlinico Abano: un primato italiano

Il Policlinico Abano, in provincia di Padova, ha introdotto una nuova apparecchiatura di radioterapia all'avanguardia, l'Halcyon Hypersight, la prima...

Italiani, popolo di sportivi tecnologici

Metà degli italiani pratica attività fisica e l'uso della tecnologia nel fitness è sempre più diffuso. Secondo un’indagine dell’Osservatorio...

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Articoli correlati

Inserzione pubblicitaria

Gli ultimi articoli

Musica e Biologia: frequenze che influenzano la vita e il benessere

La musica oltre l'arte Ludwig van Beethoven una volta disse che "la musica è una sapienza più alta della filosofia e della teologia". Questa dichiarazione...

La stanza del silenzio all’Istituto Oncologico Veneto: uno spazio per la meditazione

Affrontare una malattia oncologica è un’esperienza difficile per chiunque, inclusi coloro che forniscono supporto e assistenza. Anche solo qualche minuto di solitudine può contribuire...

Nuovo acceleratore lineare per Radioterapia al Policlinico Abano: un primato italiano

Il Policlinico Abano, in provincia di Padova, ha introdotto una nuova apparecchiatura di radioterapia all'avanguardia, l'Halcyon Hypersight, la prima del suo genere in Italia,...

Non ti vuoi perdere i prossimi articoli?

Iscriviti alla nostra newsletter per ricevere, una volta al mese, la nostra selezione dei contenuti più interessanti!

Inserendo la mail accetti la Privacy Policy: ti terremo informato sui nostri prossimi contenuti. NON cederemo mai il tuo indirizzo a terzi.

Ti è piaciuto questo articolo? 
Non perderti i prossimi!

Iscriviti alla newsletter per essere informato sulle prossime uscite e sulle iniziative esclusive a tema salute e medicina, riservate ai nostri iscritti.

Non cederemo mai il tuo indirizzo a terzi.