Sono oltre trenta gli interventi eseguiti all’interno dell‘Istituto Oncologico Veneto a Castelfranco Veneto col robot chirurgico Da Vinci X. Guidata dal dottor Angelo Porreca, l’equipe del reparto di Urologia oncologica dello IOV utilizza ormai da anni la chirurgia robotica. Una vera rivoluzione hi-tech, di cui il Da Vinci X è solo l’ultimo capitolo.
Come funziona il robot Da Vinci X
Robot più evoluto nell’ambito della chirurgia robotica, il Da Vinci X viene impiegato per gli interventi chirurgici mini-invasivi ad alta complessità. La ragione sta negli strumenti miniaturizzati di cui è dotato, capaci di replicare alla perfezione i movimenti delle dita umane, e nella possibilità di operare attraverso incisioni molto meno invasive rispetto a quelle della chirurgia tradizionale.
Attraverso un accesso laparoscopico, e una visione tridimensionale dieci volte più precisa rispetto a quella dell’occhio umano, il robot Da Vinci X consente di eseguire interventi mini-invasivi per il trattamento del tumore alla prostata, della vescica e del rene. Non solo il gesto chirurgico è altamente preciso: il campo operatorio è sempre ben visibile, i dettagli anatomici massimizzati, e il margine d’errore ridotto al minimo.
Tre sono le componenti che lo formano:
- la console chirurgica, fuori dal campo sterile, da cui il chirurgo comanda il robot
- il carrello paziente, ossia la colonna da cui dipartono quattro braccia mobili per il supporto dell’endoscopio tridimensionale e degli strumenti operatori
- il carrello visione, che elabora l’immagine e che contiene le fonti d’energia per il controllo dell’emostasi
“Il robot è uno strumento articolato, che il chirurgo manovra a distanza attraverso un joystick. Sul paziente intervengono sottilissime dita meccaniche che, muovendosi all’interno dell’addome, arrivano in punti altrimenti irraggiungibili” spiega il dottor Porreca. “Il chirurgo, al posto di usare le sue mani, controlla ogni minimo movimento dei bracci robotici. Uno degli interventi più complessi è la cistectomia robotica con ricostruzione intracorporea, attraverso cui è possibile asportare l’organo e al tempo stesso ricostruirlo utilizzando un tratto di intestino di circa 50 centimetri. Il tutto senza tagliare l’addome, solo in laparoscopia attraverso piccole incisioni”.
Robot Da Vinci X, i vantaggi
Il robot Da Vinci X, messo a disposizione dell’ospedale dalla Regione Veneto, diminuisce il rischio di perdite ematiche e il dolore post-operatorio, minimizza le cicatrici, garantisce una degenza ospedaliera più breve e permette di ritornare in breve tempo alle normali attività.
I movimenti che il chirurgo farebbe, il robot li replica in modo intuitivo. Inoltre il medico, comandando i joystick, non vive la tensione muscolare tipica di un intervento di chirurgia tradizionale lungo e complesso. La sua attenzione è concentrata sulla gestione delle “dita” robotiche, la sua visione è ampia e altamente dettagliata. Non ci sono tremori, l’intervento è più breve, i movimenti fluidi e senza scatti.
Nei prossimi mesi, il team del dottor Porreca e dall’unità di Chirurgia dell’esofago e delle vie digestive del dottor Pierluigi Pilati svilupperanno ulteriormente gli ambiti d’applicazione del Da Vinci X, proseguendo quella strategia oncologica integrata che prevede la combinazione tra chemioterapia e radioterapia.