Di dengue, in Italia raramente si parla. Il virus lo conoscono i backpackers, e i viaggiatori abituati ad andare nel Sud-Est asiatico, in Africa, in America Latina e negli angoli di mondo in cui è diffuso.
Tuttavia, nei giorni scorsi si sono verificati alcuni casi di dengue in Italia. Più precisamente in Lombardia, dove ad essere colpiti sono stati adulti e bambini tornati da viaggi all’estero.
Ma come si presenta la dengue? Quali sono i suoi sintomi e come viene curata?
Cos’è la Dengue
Conosciuta da oltre due secoli, la dengue (chiamata anche febbre gialla) è trasmessa all’uomo dalle zanzare. In realtà, la trasmissione è da uomo a uomo: la zanzara, per poter infettare, deve avere a sua volta punto una persona infetta (il virus circola nel sangue per 2-7 giorni).
In Italia, e in Europa in generale, il virus dengue (DENV) è dunque una malattia di importazione, appartenente a quattro ceppi diversi: DENV-1, DENV-2, DENV-3, DENV-4.
Dopo 3-15 giorni dalla puntura, la persona colpita inizia a manifestare febbre anche molto alta, spesso accompagnata da forte mal di testa, dolore attorno e dietro agli occhi, nausea, vomito, sfoghi cutanei.
Per diagnosticare il virus con precisione è necessario effettuare esami del sangue specifici.
I sintomi della Dengue
Il 90% delle persone colpite da dengue avverte sintomi simili a quelli di un raffreddore o di un’influenza comuni. Tuttavia, talvolta i sintomi possono sfociare nella ben più pericolosa febbre dengue emorragica.
La fasi del virus sono tre:
Fase febbrile. Per due-sette giorni, la persona manifesta la febbre (che può arrivare fino a 40°C) spesso accompagnata da mal di testa e dolore intorno agli occhi, rossore al viso, nausea e vomito, dolori muscolari e ossei, petecchie e irritazioni cutanee.
Fase critica. Tre-sette giorni dopo la fase febbrile, in rari casi, è possibile che si verifichino alcune gravi complicanze. Sebbene la maggior parte delle persone a questa fase non arrivi, può succedere che la dengue dia origine ad emorragie interne. I sintomi, in questo caso, possono comprendere: forte dolore allo stomaco, nausea e vomito persistenti, sanguinamenti anomali (anche da gengive e naso), difficoltà respiratorie, debolezza e letargia, shock ipovolemico, fluttuazioni della pressione sanguigna, insufficienza circolatoria.
Fase di recupero. Gli individui che hanno superato la fase febbrile senza entrare nella fase critica, così come chi si è ripreso dalla fase raggiungono, raggiungono infine la fase di recupero. Durante questa fase, il corpo si riprende gradualmente e vari sintomi della dengue migliorano. Diversi sono i segnali propri di questa fase: miglioramento generale dei sintomi, scomparsa della febbre, aumento della pressione sanguigna e della frequenza cardiaca, aumento della produzione di urina, riduzione delle dimensioni del fegato ingrossato.
Come viene diagnosticata la Dengue
I pazienti affetti da dengue possono manifestare una vasta gamma di sintomi. Tuttavia, poiché possono essere simili a quelli di altre malattie virali, la diagnosi basata solo su di essi rischia di essere poco precisa.
Il medico andrà dunque a raccogliere tutte le informazioni sull’esposizione del paziente a zone a rischio di trasmissione della dengue, come viaggi recenti in Paesi dove la malattia è endemica. Successivamente, prescriverà i test diagnostici. Sono disponibili vari test di laboratorio per confermare la diagnosi di dengue. Il più comune è il test PCR (reazione a catena della polimerasi), che rileva la presenza del materiale genetico del virus nel sangue del paziente. I test per la rilevazione di anticorpi vengono invece eseguiti per individuare la presenza di anticorpi specifici contro il virus della dengue nel sangue. Questi possono includere il test IgM (immunoglobuline M) e il test IgG (immunoglobuline G). I livelli di anticorpi IgM di solito aumentano nelle prime fasi dell’infezione, mentre gli anticorpi IgG si sviluppano più tardi.
Come si cura la Dengue
Attualmente, non esiste una cura specifica per la dengue. Il trattamento si concentra piuttosto sulla gestione dei sintomi e sul mantenimento dell’idratazione. La maggior parte delle persone affette da dengue presentano sintomi lievi o moderati e possono recuperare completamente con un trattamento adeguato. In alcuni casi, soprattutto nelle forme più gravi della malattia, può essere necessario il ricovero in ospedale per monitorare attentamente lo stato del paziente.
Poiché la dengue può causare febbre elevata, sudorazione e perdita di liquidi attraverso la nausea e il vomito, è essenziale mantenere una buona idratazione: è fondamentale dunque bere molta acqua, in alcuni casi potrebbe essere necessario ricevere liquidi per via endovenosa. Per alleviare il mal di testa e i dolori muscolari viene usato in genere il paracetamolo. Nei casi più gravi, specialmente se si sviluppano complicazioni come la dengue emorragica o la sindrome da shock da dengue, il paziente sarà ricoverato in ospedale per essere attentamente monitorato e per ricevere – al bisogno – trasfusioni di sangue o di piastrine per prevenire o trattare l’emorragia.