L’ipertermia oncologica per potenziare chemio e radioterapia

Indolore, mirata e poco invasiva: l’ipertermia oncologica a microonde o radiofrequenza è ad oggi uno dei trattamenti coadiuvanti anticancro più innovativi, in grado di supportare e rendere più efficaci le terapie convenzionali

Il principio terapeutico su cui si fonda l’ipertermia oncologica è il riscaldamento in modo selettivo e controllato dei tessuti tumorali, che vengono portati a una temperatura di 42° – 43° C mediante l’utilizzo di radiazioni elettromagnetiche. Una tecnologia d’avanguardia impiegata con successo anche in altri ambiti clinici, tra cui la cura delle patologie muscolo-scheletriche, e che rappresenta senz’altro un interessante campo di sviluppo della radio-oncologia. 

Come funziona l’ipertermia per il trattamento dei tumori 

«L’ipertermia oncologica agisce secondo due meccanismi» spiega il dott. Sergio Maluta, esperto di fama internazionale e Direttore Sanitario del Gruppo Medico Serena di Padova (Centro di Ipertermia in Veneto di cui abbiamo già parlato QUI) «Il primo è la micro-vasodilatazione, che consente al farmaco impiegato per la chemioterapia di “accumularsi” in modo localizzato e di persistere quindi nella zona esposta al calore. Il secondo meccanismo riguarda la capacità di inibire i sistemi di riparazione cellulare: l’alta temperatura impedisce cioè alle cellule tumorali danneggiate da chemioterapia e radioterapia di rigenerarsi e proliferare».

Ipertermia Oncologica, un centro di riferimento

Un trattamento da intendersi non come alternativo, ma piuttosto come un valido alleato delle tradizionali terapie anticancro. Proprio questo effetto sinergico permette di arginare il processo di crescita tumorale senza aumentare gli effetti collaterali della chemioterapia.  

I diversi tipi di ipertermia oncologica: a microonde o radiofrequenze

Per surriscaldare la massa tumorale vengono utilizzati 2 diversi tipi di onde elettromagnetiche, le microonde o le radiofrequenze, in base all’area da trattare. Le microonde nell’ipertermia oncologica sono infatti radiazioni ad alta frequenza (300-2450 MHz) adatte per curare lesioni tumorali superficiali. Le radiofrequenze (con frequenza inferiore ai 300 MHz) si usano invece per i trattamenti in profondità. Più la frequenza è bassa, più la radiazione è profonda: perciò le microonde penetrano nei tessuti per pochi centimetri, mentre le radiofrequenze superano i 10. 

Come si esegue l’ipertermia oncologica

«La terapia ipertermica si effettua applicando sulla cute delle piastre che contengono la sorgente delle radiazioni» continua Maluta. «Non vengono introdotti nel corpo del paziente aghi o antenne, per cui il trattamento di ipertermia oncologica non provoca alcun dolore ed è ben tollerato».

L’efficacia dell’ipertermia è del resto strettamente correlata alla possibilità di trattare il tumore in modo preciso e personalizzato. L’apparecchiatura viene posizionata direttamente sulla zona del corpo interessata, mantenendo inalterata la temperatura dei tessuti circostanti. Il calore generato in profondità dalle onde elettromagnetiche consente inoltre di agire sulla massa tumorale senza ustionare la superficie della pelle.

Quante sedute prevede l’ipertermia

«Al Gruppo Medico Serena consideriamo caso per caso l’opportunità di effettuare la terapia di ipertermia e il numero di sedute necessarie, dopo un’accurata visita e la valutazione degli esami del paziente» aggiunge Maluta.

Si tratta comunque di sedute eseguite in ambulatorio e di breve durata (45-60 minuti), cui sottoporsi non più di 3 volte alla settimana.

Vuoi richiedere maggiori informazioni o contattare direttamente il Gruppo Medico Serena, Centro di Ipertermia oncologica di Padova?

Compila il modulo qui sotto e invia la tua domanda: sarà inoltrata agli specialisti del reparto Ipertermia e Oncologia del Gruppo Medico Serena.

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