Si chiama Telemachus, il braccialetto made in Puglia per il monitoraggio a domicilio dei pazienti COVID.
Sviluppato da un consorzio di aziende del Sud Italia guidato dalla pugliese g-nous, attiva nel settore della space economy, il bracciale vede la partecipazione del Politecnico di Bari ed è stato parzialmente finanziato da un bando dell’Agenzia Spaziale Europea.
Ne abbiamo parlato con Guglielmo Giannini, Chief Operating Officer di g-nous.
Perché Telemachus è diverso dai bracciali “concorrenti”?
“La tecnologia sviluppata da Telemachus offre diverse novità sul mercato” ci ha raccontato Giannini. “La principale innovazione consiste nell’integrazione di sensori in grado di rilevare segnali vitali in un device. Che, dotato di certificazione CE come dispositivo medico di classe II-A, è capace di produrre dati di alta qualità. Questi vengono trasmessi ad una piattaforma cloud dove sono elaborati e classificati da algoritmi di intelligenza artificiale, per predire lo stato di salute del paziente”.
Le dashboard interattive sono state sviluppate per accedere e visualizzare i dati e per offrire un servizio di alert. Telemachus può dunque essere considerato come un sistema autonomo, capace di misurare autonomamente senza l’ausilio di device esterni e di inviare dati ad un cloud server.
Un ulteriore elemento di distinzione sul mercato è rappresentato dall’integrazione, in un unico sistema, di tre elementi: rilevamento automatico di parametri vitali tramite sensori, monitoraggio da remoto delle condizioni di salute da parte di un medico e sistema di localizzazione indoor-outdoor
Il rilevamento della posizione, completamente anonimizzato e conforme alle più stringenti normative in tema di data protection, può essere attivato sotto espresso consenso degli utenti, in due tipologie di contesti:
- per permettere il pronto intervento degli operatori sanitari in caso di emergenza: il servizio di geolocalizzazione tramite tecnologie GNSS rappresenta un valore aggiunto per pazienti ad alto rischio (ad esempio nel caso di pazienti con patologie croniche o di pazienti anziani che vivono da soli)
- per consentire il monitoraggio in contesti indoor (come le strutture ospedaliere) al fine di poter isolare i pazienti a rischio, agire tempestivamente per evitare la diffusione del contagio circoscrivendo e isolando le zone “rosse” e rilevare contatti pericolosi con soggetti contagiosi. Inoltre, dal punto di vista scientifico, monitorare la diffusione del contagio in strutture ospedaliere permette di valutare le caratteristiche epidemiologiche del virus, consentendo ai ricercatori e alle forze dell’ordine di valutare strategie di contenimento del contagio sulla base del potere diffusivo dello stesso.
Come funziona il bracciale Telemachus per monitorare a domicilio i pazienti COVID?
È molto più che un bracciale per monitorare i pazienti contagiati dal Coronavirus, Telemachus. Simile ad un orologio, monitora la frequenza cardiaca, la temperatura corporea, l’ossigenazione del sangue e l’elettrocardiogramma. Dati, questi, che vengono inviati al medico e dunque analizzati.
Concepito come dispositivo autonomo per la comunicazione di dati provenienti da diversi tipi di sensori, ha un design modulare del sistema di comunicazione che consente di aggiungere ulteriore sensoristica (come la fascia toracica per la misurazione della frequenza respiratoria, o la maglietta dotata di cardiofrequenzimetro) sfruttando gli stessi protocolli di comunicazione già implementati nel sistema. In questo modo, Telemachus è in grado di offrire un ampio set di sistemi di monitoraggio sulla base dei dati clinici che si vogliono monitorare.
A che punto è la sperimentazione di Telemachus, per monitorare a casa i pazienti COVID?
Telemachus è stato in realtà progettato per utilizzi che vanno l’emergenza Covid.
In questo momento è in corso una fase pilota, che si sta svolgendo in Puglia e vede coinvolti i medici di medicina generale dell’area di Bari e il Policlinico Riuniti di Foggia. Durante la fase iniziale di raccolta requisiti, il progetto ha visto il coinvolgimento dell’INMI Spallanzani.
L’obiettivo di questa fase pilota? Raccoglie feedback degli utenti per migliorare la user experience e le funzionalità del sistema. Solo successivamente il prodotto sarà industrializzato e, di conseguenza, commercializzato.