L’Istituto di Ricerca pediatrica Città della Speranza annuncia una possibile svolta nella cura dei neonati prematur affetti da displasia broncopolmonare con una nuova terapia innovativa sperimentale, sviluppata grazie alla sinergia tra l’Istituto di Ricerca Pediatrica Città della Speranza, l’Azienda Ospedale e l’Università di Padova. Questo trattamento, basato sull’uso delle vescicole extracellulari, rappresenta un primo importante passo nella lotta contro la displasia broncopolmonare, una malattia polmonare cronica che affligge molti neonati nati prematuramente.
Displasia broncopolmonare: una sperimentazione unica in Europa
In Italia, ogni anno, oltre 30.000 bambini nascono prematuri, molti dei quali sviluppano complicazioni come la displasia broncopolmonare. La terapia con vescicole extracellulari, approvata dall’Agenzia Europea per i Medicinali (EMA) in luglio 2023, offre una nuova speranza. È il primo studio di Fase 1 in Europa a ricevere il via libera dall’EMA e si distingue per l’utilizzo di un prodotto naturale che rispetta i rigidi standard farmaceutici.
Collaborazione e innovazione: Il Successo di Padova
La ricerca, che unisce l’expertise dell’Università di Padova, dell’Azienda Ospedale e dell’Istituto di Ricerca Pediatrica, mira a trasformare i risultati ottenuti in laboratorio in applicazioni cliniche concrete. Il Prof. Eugenio Baraldi e il Prof. Maurizio Muraca, figure chiave in questo progetto, sottolineano l’importanza di questo studio che si avvale di una metodologia all’avanguardia e di un lavoro di squadra eccezionale.
Impatto e futuro del progetto
L’approvazione di questa terapia sperimentale rappresenta un importante traguardo nella medicina neonatale e pone Padova all’avanguardia nella ricerca pediatrica. Questo studio non solo eleva il profilo scientifico della città ma apre la strada a nuove terapie salvavita per i neonati prematuri in tutto il mondo.
L’importanza di questa ricerca risiede non solo nei suoi risultati promettenti per trattare la displasia broncopolmonare ma anche nel suo approccio innovativo, che potrebbe trasformare il trattamento delle malattie neonatali a livello globale. Con la prima fase di sperimentazione già in corso, la comunità scientifica e medica osserva con grande interesse i progressi di questa terapia “made in Padova“, sperando in una nuova era nella cura dei neonati prematuri