Maggiore precisione nello studio del tumore alla prostata, metastasi individuate più precocemente e conseguente valutazione della risposta terapeutica più adeguata. Sono le potenzialità racchiuse nell’esame diagnostico PET con PSMA, che si avvale di un innovativo radiofarmaco in grado di tracciare perfettamente i contorni e i volumi delle masse tumorali. La nuova tecnica è stata recentemente introdotta all’Istituto Europeo di Oncologia (IEO) di Milano, nella Divisione di Medicina Nucleare guidata dal direttore Francesco Ceci.
L’antigene prostatico specifico di membrana (PSMA) è una proteina che si trova a livelli elevati in oltre il 95% dei tumori della prostata. Legando piccole molecole al Gallio, dotato di una piccola carica radioattiva, otteniamo un tracciante, rilevabile dall’esame PET, che si posiziona specificamente sulle cellule che contengono PSMA, segnalando la presenza di tumore
La PET con PSMA ha dimostrato maggiore sensibilità e accuratezza rispetto alle tecniche convenzionali (TC o scintigrafia ossea) nella localizzazione e stadiazione del tumore, cioè nel determinare il suo stato di avanzamento. Inoltre, ha la capacità di individuare prima e meglio le recidive. «È indubbio che i centri che dispongono di PET con PSMA, migliorano sensibilmente la loro offerta terapeutica – sottolinea Ceci -. Questo vale ancor di più per IEO, che vanta anche l’eccellenza nella risonanza magnetica, nella radioterapia e nella chirurgia robotica. Con l’integrazione sotto un solo tetto di tutte le discipline d’avanguardia, IEO è un unicum in Italia e si candida a diventare il punto di riferimento per il tumore della prostata».
I tumori della prostata costituiscono oltre il 20 per cento circa di tutte le nuove diagnosi di tumore nei maschi, con un numero atteso ogni anno in Italia di circa 40 mila casi, prevalentemente in età superiore ai 60 anni. Allo IEO è stato creato un team multidisciplinare che comprende ricercatori e medici esperti in tutte le discipline che insieme possono farsi carico del paziente che si trova a gestire una diagnosi di cancro alla prostata.
La terapia del tumore della prostata varia a seconda dell’estensione e dell’aggressività del tumore, ed è fortemente condizionata anche dalle condizioni generali e dalle malattie concomitanti presenti nel paziente. Con l’introduzione di questa tecnica innovativa, IEO apre a nuove frontiere per coniugare diagnostica e terapia. «Siamo tra i primi in Italia anche nella teranostica, vale a dire l’uso degli isotopi radioattivi sia per la diagnosi che per la cura – continua Ceci – Le molecole che si legano al PSMA possono essere associate ad altri isotopi, come il Lutezio-177, utilizzabili a scopo terapeutico: una volta posizionato sulla cellula tumorale, il radioisotopo rilascia la carica radioattiva ai tessuti circostanti in un raggio di pochi millimetri, distruggendo il tumore».
Le potenzialità, dunque, sono enormi. Ora sono sotto studio nuovi traccianti per estendere le terapie con radioisotopi al tumore della mammella, dell’ovaio e del polmone.