Welfare aziendale: i padovani, in linea con buona parte del Belpaese, si preoccupano della propria salute. Detto questo, però, gli abitanti della città del Santo ripongono poca fiducia nella considerazione rivolta sul lavoro, alla salute di dipendenti e collaboratori. Solo il 29% dei lavoratori ritiene, infatti, che il proprio datore di lavoro presti la dovuta attenzione alla sua salute e al suo benessere. L’81% di chi lavora in aziende prive di welfare aziendale desidera, inoltre, l’introduzione di queste misure, incluse quelle di sanità integrativa.
A scattare questa fotografia, tra “risultati, mancanze e desideri” è stata nei giorni scorsi l’ultima ricerca dell’Osservatorio Sanità di UniSalute, che ha interpellato anche gli abitanti di Padova sulle misure di welfare aziendale, in particolare nell’ambito della salute e dei servizi ad essa dedicati.
La prevenzione gratuita: dalla piazza all’azienda
Che la prevenzione fosse un tema molto sentito ce ne eravamo accorti da tempo. Nel giro di due sole edizioni, Dì Salute Weekend, l’evento che organizza la nostra testata giornalistica e che porta la prevenzione gratuita in piazza aveva triplicato l’offerta e la partecipazione.
Solo nel 2023 nei due giorni in Prato della Valle (sabato 16 e domenica 17 settembre), sono state offerte 4413 visite, consulenze e check-up gratuiti, con un afflusso di pubblico molto elevato.
L’esperienza maturata in questi anni ci ha permesso di varcare la soglia, con eventi più contenuti, di alcune realtà aziendali che sembrano andare nella direzione auspicata dai dipendenti. Poco dopo le giornate in piazza, Safilo Group S.p.A. si è infatti affidata a Di Salute per realizzare le proprie “Stanze degli Occhi”.
Qui, i dipendenti Safilo della sede centrale di Padova e dello stabilimento produttivo di Santa Maria di Sala (Venezia), hanno potuto prendersi cura della propria salute visiva con check-up e materiale informativo gratuito.
I numeri della ricerca: come sta il welfare aziendale a Padova
A Padova circa sette intervistati su dieci non sembrano percepire un reale impegno della propria azienda in questo senso. In merito alla diffusione delle misure di welfare aziendale, la ricerca evidenzia come il servizio più offerto sia quello dei buoni pasto o della mensa, fornito da un’azienda padovana su due (50%).
Al secondo posto ci sono i percorsi di formazione (45%), seguiti dai servizi di sanità integrativa (37%), dai fondi pensione (35%) e dai buoni spesa/gift card (27%). Ma c’è anche chi lavora in aziende che non hanno alcun piano di welfare aziendale: l’81% di essi vorrebbe che il proprio datore di lavoro cominciasse a introdurlo, e una percentuale ancora maggiore desidererebbe che la propria azienda offrisse misure di sanità integrativa (86%).
Cosa vorrebbero i padovani in ambito di welfare aziendale
La ricerca di UniSalute ha quindi indagato quali servizi relativi alla salute fossero più popolari, tra i padovani che hanno la possibilità di accedervi. Il rimborso delle spese per visite ed esami (svolti privatamente o tramite il SSN) e le prestazioni mediche in convenzione a prezzi agevolati sono risultati al primo posto, sfruttati dal 68% dei dipendenti.
Seguono, al 44%, i pacchetti di prevenzione e check-up. Ancora poco diffusi, invece, benefit come i pacchetti maternità (16%), la copertura per lo psicologo/psicoterapeuta (8%) o i servizi di telemedicina (4%). Indipendentemente dalle specifiche misure, un lavoratore padovano su cinque (20%) dice che l’opinione che ha dell’azienda è cambiata in meglio dopo l’introduzione di benefit relativi alla salute.
Sembrano però esserci ancora margini di miglioramento: poco più di uno su quattro (27%), infatti, si dice soddisfatto dell’offerta di sanità integrativa attualmente a sua disposizione. Il 19% ritiene probabile che nei prossimi mesi la integrerà con un’assicurazione sanitaria individuale.